Il blocco temporaneo alle prenotazioni su dieci tratte da Alghero mette in pre-allarme il territorio. Le parole dell'assessore ai Trasporti della regione Sardegna, Massimo Deiana, presentano analogie preoccupanti con quanto dichiarava l'allora assessore della giunta Cappellacci, Liliana Lorettu
ALGHERO - Balzo indietro di cinque anni in Sardegna, si ritorna al 2010. Per Alghero, che dal 2008 è hub Ryanair [
LEGGI] e nell'isola ha inaugurato il trasporto low cost, si prospetta il secondo grande incubo. Inutile negarlo, il flusso internazionale generato con la compagnia irlandese ha garantito il turismo nella Riviera del Corallo e quello del nord-ovest della Sardegna, contribuendo allo sviluppo economico in misura determinante.
Eppure in cinque anni non si è stati in grado di mettere al riparo la presenza irlandese nello scalo, che oggi, oltre a gestire la delicata fase della privatizzazione si trova a fronteggiare il secondo grande strappo con Ryanair dopo quello del 2010. Ancora niente di ufficializzato da Cagliari e Dublino, ma il blocco alle prenotazioni su dieci tratte dall'aerostazione algherese [
LEGGI], a cui si sommano quelle in stand-by da quella cagliaritana, addensano nubi all'orizzonte.
Ritorna l´incubo del 2010. Le parole dell'assessore ai Trasporti della regione Sardegna, Massimo Deiana, al
Quotidiano di Alghero, che parla di «rotte appetibili per altri vettori» e rivolgendosi proprio alla Ryanair puntualizza che «non ci tirano il collo», presentano analogie allarmanti con quanto dichiarava l'allora assessore della giunta Cappellacci, Liliana Lorettu [
LEGGI]. Il tentativo di aprire a nuovi vettori per rimpiazzare Ryanair, infatti, era presto fallito [
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Tutti ricorderanno come andò a finire: il fallimento della cabina di regia portò in fretta e furia alla legge 10 del 2010 nel tentativo di garantire il supporto economico proprio a Ryanair, che all'indomani delle prese di posizione dell'assessore aveva ufficialmente bloccato numerosi collegamenti da e per Alghero. Oggi è proprio quella legge a creare i problemi maggiori con l'Ue che ha aperto una procedura d'infrazione ancora non conclusa. Nel frattempo mancano le certezze per la stagione estiva 2016.