A.B.
14 novembre 2015
Pesca: urgente la riforma del sistema
«Urgente la riforma del sistema per evitare ancora una volta di restituire i fondi comunitari della pesca e dell´acquacoltura. In passato la Sardegna ha restituito alla Ue diversi milioni di euro», dichiarano il responsabile regionale di Coldiretti Impresa Pesca Mauro Manca ed il presidente di Uecoop Sardegna Vittorio Cadau
ALGHERO - Sono a rischio i fondi comunitari per la pesca e l'acquacoltura. Lo sostengono il responsabile regionale di Coldiretti Impresa Pesca Mauro Manca ed il presidente di Uecoop Sardegna Vittorio Cadau. «Lo è – spiega Manca – a causa della precarietà e mancanza di coordinamento nella struttura regionale che governa la pesca e l'acquacoltura. Cosi com'è organizzata non è attrezzata per accettare la sfida della programmazione del Fondo Europeo della Attività Marittime e della Pesca 2014/2020». Da tempo, la stessa Unione Europea ha modificato la sua visione, passando dal Fondo Europeo della Pesca al Fondo Europeo delle Attività Marittime e della Pesca, ben comprendendo che senza una visione organica della materia non è possibile raggiungere risultati.
«E' la direzione che deve seguire la struttura regionale – spiega Cadau – Gli errori del passato devono servire da monito: la nostra Regione è la cenerentola nella spendita dei fondi comunitari; non è in grado di individuare ed affrontare le molteplici problematiche, ma soprattutto di cogliere l’ennesimo “treno di opportunità”, che l’Europa ha strutturato per il periodo 2014/2020, con il rischio di lasciare alla regioni virtuose le risorse che noi rimanderemo indietro». Oggi, la disorganizzazione e la burocrazia la fanno da padrone, sono da ostacolo e non consentono di far decollare neppure le idee ed i progetti concreti. «Da tempo – ricorda Manca - Coldiretti Impresa Pesca ne ha presentato uno di filiera per l’acquacoltura sarda che purtroppo – denuncia – è strozzato in partenza dalla difficoltà di convocare il tavolo dei referenti che riguarda almeno quattro Assessorati (Agricoltura, Demanio, Ambiente, Programmazione) e tre Agenzie regionali».
La proposta che arriva da Coldiretti Impresa Pesca e da Uecoop è di avere una dotazione organica adeguata: «una Direzione Generale della pesca e delle politiche marittime, che “governi” in modo organico tutte le attività che ruotano intorno al mare (pesca e acquacoltura, demanio marittimo, trasporti marittimi, attività turistiche, tutela ambientale ed altro). Serve un immediato cambio di rotta – concludono Manca e Cadau - occorre semplificare le procedure e mettersi al passo con le direttive comunitarie, dando anche alla Sardegna la possibilità di riappropriarsi del suo mare, e riportare il comparto delle produzioni ittiche ad assumere la dignità che merita».
Nella foto: il responsabile regionale di Coldiretti Impresa Pesca Mauro Manca
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