ALGHERO - E’ il tentativo di risvegliare la voglia di guardare all’interno del proprio io nell’era della comunicazione globale. E’ il linguaggio poetico il mezzo scelto da Pierluigi Alvau per dare soddisfazione alla sete di introspezione. Una tensione, quella verso la lirica, assopita, distratta dal ritmo della vita moderna, ma fortemente radicata se, il suo festival poetico, che ha mosso timidamente i primi passi per la prima volta lo scorso anno, oggi viene riproposto, forte del lusinghiero riscontro incassato nella passata stagione, con maggiori certezze dopo aver sperimentato il gradimento del pubblico. Alvau, uomo di cultura caparbio e tenace nelle sue iniziative, si conferma deus ex machina della rassegna “I lunedì con la poesia”. Lui ha scelto gli autori. Lui ne interpreterà i versi in un contesto volutamente intimo e semplice, illuminato il tanto che basta per poter leggere. E’ così che si gusta la poesia: «va letta e riletta ad alta voce – ha detto - la poesia non appartiene a chi la scrive, ma a chi la sente». Ed è per questa ragione, perché attraverso la lirica si instauri un filo diretto tra autore e auditore senza filtri, che non vi sarà un’introduzione: «Non vogliamo dare lezioni ma offrire letture poetiche, affinchè arrivi un messaggio libero, senza condizionamenti», ha aggiunto Venere Rosati che affiancherà Alvau nella declamazione dei versi. La novità sarà l’accompagnamento musicale offerto dal violinista Dario Pinna. A dare il via alle danze lunedì 20 novembre saranno i versi di Emily Dickinson. Per la serata del 4 dicembre, Alvau presenterà una selezione di autori che hanno parlato di calcio nelle loro liriche, per un omaggio al mondo del pallone. Il primo recital del nuovo anno è dedicato a Arthur Rimbaud, il 15 gennaio. Spazio ad un premio Nobel il 29 gennaio: Thomas Stearns Eliot. Bisognerà attendere il 5 febbraio per assaporare la poesia di casa nostra: il primo dei tre autori sardi, inseriti nella rassegna, è la sassarese Grazia Maria Poddighe. Marco Balbina e Leonardo Sole, sono gli altri due poeti isolani. Fino al 23 aprile, nella sala della Fondazione Siotto, riecheggeranno i versi di Dino Campana, Charles Baudelaire, Silvia Plath. Il valzer poetico si chiuderà a due giorni dalla festa della Liberazione, con gli inni alla Resistenza di Alfonso Gatto.