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Marco Vuchich 10 novembre 2006
Ancora troppo tradizionale la dieta mediatica degli italiani
In Europa il nostro paese resta pericolosamente indietro per innovazione e nella percentuale di penetrazione dei nuovi media digitali
Ancora troppo tradizionale la dieta mediatica degli italiani

ALGHERO - Le principali aziende produttrici di contenuti multimediali stanno muovendosi sul mercato per capire quanto sia veloce la migrazione del popolo italico dalla televisione tradizionale verso le ultime tecnologie digitali. Il gruppo editoriale Mediaset-Mondadori, la Rai, Telecom Italia e l’Ordine dei Giornalisti hanno recentemente commissionato, al Censis e ad altri istituti di ricerca europei, un sondaggio d’opinione che ha per oggetto “La Comunicazione in Italia”. La ricerca, realizzata per mezzo di interviste telefoniche, ha interessato un campione relativamente giovane di individui dai 14 anni in su, residente in Italia, Francia, Spagna, Germania ed Inghilterra. Il risultato che ne scaturisce è alquanto significativo e dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che il nostro paese si sta muovendo velocemente lungo la direttrice delle innovazioni tecnologiche, ma resta legato ad una “dieta mediatica” ancora molto tradizionale, con la televisione che continua a fare da padrone in termini di diffusione nel tessuto sociale. A contrastare il mezzo televisivo troviamo i grandi numeri dei cellulari che, in Italia, hanno un altissimo coefficiente di penetrazione culturale, pari al 79% della popolazione. Nelle altre nazioni europee prese in esame la tv non ha più questa grande attrazione, al punto che in Gran Bretagna solo il 31% degli intervistati continua a restare fedele al “vecchio” sistema, in Germania il 50% e in Francia e Spagna il 65%. Internet è diventato un vero e proprio “mass media” negli stati nord europei. In Gran Bretagna il 61% della popolazione usa regolarmente il collegamento alla rete; numeri ancora molto lontani per gli utenti italiani che, nonostante il trend altamente positivo, restano fermi ad un 38%. Secondo gli analisti il futuro dei media è fortemente sbilanciato verso una realtà completamente digitale, con il web che assumerà nel tempo una posizione di centralità, ma l’Italia si muove ad una velocità assai inferiore a quella degli altri paesi, e non solo nel campo della comunicazione digitale.

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