Red
1 novembre 2015
«Abbanoa, condotte negligenti, furbesche e minacciose»
Durissimo intervento del consigliere regionale algherese di Forza Italia contro il management di Abbanoa: Una vera e propria "Caporetto" della legalità che non può continuare ad essere consumata nell´indifferenza di Pigliaru
ALGHERO - «Un’altra brutta tegola su Abbanoa. L'avvio in data 22 ottobre del procedimento per l 'adozione di ulteriori sanzioni nei confronti di Abbanoa da parte dell'Autorità per l'Energia Elettrica, Gas e Sistema Idrico rende sempre più pressante il problema dell'adeguatezza del suo management». Questo è il commento del Vice Capo Gruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Tedde alla notizia dell’avvio del procedimento sanzionatorio all’esito dei controlli effettuati dalle Fiamme Gialle. A seguito della verifica fatta dalla Guardia di Finanza l'Autorità ha rilevato che Abbanoa avrebbe, tra le altre inadempienze, anche maggiorato in modo indebito il deposito cauzionale richiesto ai cittadini sardi con conseguente lesione dei diritti degli utenti del servizio idrico.
«Questo procedimento – precisa il Consigliere Regionale algherese - segue di qualche giorno alla sanzione da 1 mln di euro inflitta ad Abbanoa dall’Antitrust per pratiche scorrette e alla severa condanna del Tribunale di Sassari al pagamento di circa sei milioni di euro per mora nel pagamento di servizi depurativi. Ormai abbiamo la certificazione da parte delle due Autorità di garanzia e del Tribunale di Sassari che Abbanoa utilizza condotte negligenti, furbesche e minacciose nella gestione monopolistica dell’acqua, bene essenziale per eccellenza. Che nella fase di accertamento, verifica e fatturazione dei consumi, letture contatori, pretesa di pagamento di consumi non effettuati e gestione dei reclami Abbanoa si muove in modo illegale. Che contrariamente alle osservazioni dell'Autorità, Abbanoa non si limita a chiedere il deposito cauzionale alla stipula del contratto ma anche successivamente».
«E, "dulcis in fundo", che è morosa nel pagamento dei servizi depurativi che le vengono forniti. Una vera e propria "Caporetto" della legalità che non può continuare ad essere consumata nell'indifferenza di Pigliaru. Il problema, lo ribadiamo, non è Abbanoa ma il suo management che peraltro utilizzando ingenti risorse ha avviato una campagna promozionale tesa a contrabbandare un immagine del servizio vicino agli utenti, prestato quasi in modo familiare e a volte affettuoso. Un tentativo fraudolento – collude Tedde - di carpire la buona fede dell'opinione pubblica e dei cittadini tartassati. E' indispensabile che Pigliaru intervenga per bloccare questa escalation di illegittimità, abusi e sanzioni, prenda atto dell'inadeguatezza dei vertici di Abbanoa e agisca di conseguenza. Ma anche che i sindaci azionisti di Abbanoa chiedano il rispetto dei loro amministrati».
Nella foto: l'amministratore unico Abbanoa, Alessandro Ramazzotti
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