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A.B. 22 ottobre 2015
Arte: Giovanni Dotzo tra gli incisori sardi
Da venerdì e fino a domenica 29 novembre, le sale del Museo naturalistico del territorio G.Pusceddu ospiteranno la mostra dedicata allo sviluppo dell’arte incisoria in Sardegna
Arte: Giovanni Dotzo tra gli incisori sardi

VILLANOVAFORRU - Dopo aver coinvolto diversi musei dell’Isola, arriva a “Sa Corona Arrùbia” la mostra dedicata allo sviluppo dell’arte incisoria in Sardegna. Accompagnata da un catalogo con testi di Paolo Bellini e Beatrice Dotzo, la mostra raccoglie non solo le opere di Giovanni Dotzo, considerato dalla critica l’ultimo incisore della tradizione xilografica sarda, ma anche le opere di artisti che hanno contribuito a dare onore e lustro alla storia incisoria isolana.

Mentre Bellini delinea il percorso di Giovanni Dotzo nel contesto storico e iconografico della scuola sarda, Beatrice Dotzo sottolinea l’evoluzione dell’incisione sarda attraverso l’arco temporale che va dal primo ventennio del Novecento fino alla più vicina contemporaneità, evidenziando la presenza dei giovani incisori come determinante nell’evoluzione innovativa, dall’incisione tradizionale alle pratiche operative attuali. La mostra “Giovanni Dotzo tra gli incisori sardi” si inaugurerà domani, venerdì 23 ottobre, alle ore 18, nel Museo Naturalistico del Territorio “G.Pusceddu” e si potrà visitare fino a domenica 29 novembre.

“La mostra offre uno spaccato storico dell’arte incisoria nella sua evoluzione a partire dai primi anni del Novecento sino ai giorni nostri, che pur non essendo esaustiva per ragioni di ordine pratico, comprende un percorso ampio e variegato in cui si inseriscono qualificate esperienze estetiche riconosciute ampiamente in ambito locale e nazionale, nonché spesso inserite in un dinamico confronto con la produzione internazionale”, scrive Beatrice Dotzo. “Le opere di Dotzo - rilancia Paolo Bellini - come per altri incisori del gruppo, sono al tempo stesso il racconto di una Sardegna che oggi forse, in gran parte, non esiste più, e nello stesso tempo sono allegorie, poiché indicano comportamenti e modi di vivere validi per ogni epoca. In questo senso Dotzo ha saputo dare attualità a una tradizione”.

Oltre alle opere di Dotzo, saranno presenti le incisioni di Felice Melis Marini, Giuseppe Biasi, Mario Delitala, Stanis Dessy, Anna Marongiu, Carmelo Floris, Enea Marras, Giovanni Marras, Foiso Fois, Remo Branca, Franco Bussu, Giuseppe Bosich, Salvatore Atzeni, Ermanno Leinardi, Giuseppe Spanu, Maristella Pau e Marco Mura. Ed ancora, di Piergiorgio Barranca, Enrico Piras, Maria Antonietta Onida, Gabriella Locci, Giovanni Sanna, Claudia Cabras, Alessandra Cabras, Gianni Atzeni, Roberto Floris, Giovanni Dettori. Per la prima volta in esposizione Roberto Puzzu, Marco Ippolito, Giovanna Secchi ed Angelino Fiori.
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