S.A.
13 ottobre 2015
Fondi disabilità: Sardegna prima in Italia
È quando certifica la Fish, la federazione italiana che raccoglie le più rappresentative associazioni di persone con disabilità e dei loro familiari, che ha rielaborato recentemente i dati Istat sulla spesa sociale
CAGLIARIU - La Sardegna è la Regione che destina più risorse per la disabilità. È quando certifica la Fish, la federazione italiana che raccoglie le più rappresentative associazioni di persone con disabilità e dei loro familiari, che ha rielaborato recentemente i dati Istat sulla spesa sociale (elaborazione 2015 su dati 2012) riconoscendo alla Sardegna il primato.
«Dopo le Province autonome di Bolzano e Trento, siamo la prima Regione italiana per spesa sociale pro capite destinata alla disabilità. La Sardegna spende ogni anno 8.517 euro a persona, una Regione come l’Emilia Romagna ne spende la metà (4.232 pro capite), ancor meno la Lombardia (4.117) e la Toscana 2.679, la Calabria spende appena 469 euro pro capite». Lo afferma l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, illustrando le azioni messe in campo dalla Regione per garantire l’assistenza ai disabili gravissimi.
«La Sardegna ha una spesa sociale molto rilevante che assicura livelli assistenziali alla persona con disabilità e alla sua famiglia molto elevati e che non sono paragonabili a quelli assicurati da tutte le altre regioni italiane. Le risorse – prosegue Arru - sono destinate al finanziamento di progetti personalizzati di sostegno, i cui obiettivi e modalità di operare sono costantemente concordati con le associazioni e sono co-progettate come sostengono con orgoglio le famiglie beneficiarie».
«Oramai da anni la Regione Sardegna promuove progetti di cura molto articolati - ha aggiunto -. Attraverso il programma Ritornare a casa assicura alla persona con disabilità gravissima e alla sua famiglia un finanziamento di base di circa 20 mila euro annui. A questi vanno aggiunti 9 mila euro di contributo aggiuntivo, 18 mila euro di finanziamento straordinario, 15 mila euro per i Caregivers (gli assistenti familiari). Gli interventi regionali non sono incompatibili con le indennità di accompagnamento e le altre provvidenze economiche per l’invalidità erogate. Sono livelli assistenziali che intendiamo difendere anche in questi anni di crisi – ha concluso l’assessore - e che intendiamo migliorare assicurando maggiore efficacia a ciascuna delle azioni finanziate e una loro maggiore integrazione con gli interventi e i servizi».
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