Mariangela Pala
8 ottobre 2015
Porto Torres: tre quintali di pesce gettato in porto, pescatori multati
Un accumulo di pesci morti hanno invaso, ieri mattina, il porto nello specchio acqueo di fronte la sede della Capitaneria di porto. Denunciati e multati i responsabili
PORTO TORRES - Un accumulo di pesci morti hanno invaso, ieri mattina, il porto nello specchio acqueo di fronte la sede della Capitaneria di porto. Circa tre quintali di pescato rigettato in mare, ormai morto, da alcuni pescherecci autorizzati alla pesca del pesce azzurro, una quantità notevole considerata inutile dai pescatori perché appartenente a specie non commercializzabili oppure sotto taglia che però pone seri problemi di inquinamento delle acque e di salute pubblica. I pesci, infatti, andando in putrefazione potrebbero provocare pericolosi miasmi.
I responsabili sono stati richiamati dal comando della Capitaneria di porto e obbligati a ripulire il mare e lo scalo di alaggio dove si erano ammassate grosse quantità di pesce. Ma nel tardo pomeriggio nello specchio acqueo, in prossimità delle motovedette dei Vigili del Fuoco, Polizia e Guardia Costiera una parte del pesce scartato si è accumulato intorno alle imbarcazioni richiamando un gran numero di gabbiani pronti a garantirsi un pasto. Il personale della Capitaneria grazie al supporto della marineria locale, muniti di coppi, hanno provveduto a raccogliere il pesce e a ripulire il mare.
Questa mattina i proprietari delle due unità da pesca, responsabili dell’inquinamento ambientale, sono stati convocati dal comandante della Capitaneria di porto, Capitano di fregata Paolo Bianca che ha provveduto a predisporre il verbale di denuncia e la diffida nei confronti dei pescatori obbligandoli ad accollarsi le spese dello smaltimento del prodotto come rifiuto speciale. Il sistema di strategia di pesca utilizzato dai pescatori spesso comporta che buona parte delle specie vengano prelevate in proporzioni eccessive rispetto alle quote sostenibili, ma il mare così diventa un deserto, e il pesce, da cibo si trasforma in spazzatura pericolosa per l’ambiente, la salute e l’economia del mare.
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