A.B.
4 ottobre 2015
40 anni di Amatori Rugby Alghero: tra sport e storia
Emozioni, ricordi e tanto sport hanno reso davvero speciale il compleanno della società algherese. Il vecchio che abbraccia il nuovo: uno sguardo al passato per credere sempre più nel futuro della palla ovale
ALGHERO - Una giornata memorabile ed intensa, che ha fatto fare un salto nella memoria a chi ha deciso, 40 anni fa, di fondare l’Amatori Rugby Alghero. Un gruppo di amici, solo questo. Tutto è nato così. I ricordi, ieri (sabato), sul campo di Maria Pia, sono stati i protagonisti assoluti di una società che con i suoi quarant’anni alle spalle ha ancora tanta voglia di guardare al futuro, ma senza dimenticare mai chi ha sudato per portare il gioco della palla ovale ad Alghero. Tra questi, Aldo Basile, sottoufficiale dell’Aeronautica Militare in servizio nella Riviera del Corallo, catanese e giocatore di serie A che radunò questo gruppo di amici: «Una forte emozione per me ritornare dopo dieci anni qui su questo campo che abbiamo davvero seminato con le mani, rastrelli e picchi. Tutto qui è stato davvero costruito dal niente e da noi, dato che non c’erano le risorse economiche necessarie».
Anche Franco Badessi, presidente dell’Amatori Rugby Alghero, ha espresso tutta la sua soddisfazione in occasione di questa importante giornata. «Oggi, su questo campo, c’è una rappresentazione a 360gradi di tutto il rugby cittadino che ad Alghero è sempre stato molto seguito. Viviamo il nostro sport in una struttura bellissima che il Comune ci ha dato in concessione, la presenza di tante squadre, la crescita della qualità tecnica con i tanti giocatori che negli anni hanno vestito questa maglia e che hanno contribuito a far crescere il movimento. Speriamo che ciò sia il viatico per un futuro sempre migliore». Emozione evidente anche negli occhi di Salvatore Marinaro ex giocatore e capitano Amatori: «Un percorso di amicizia, aggregazione e solidarietà che è sfociato poi in campionati importanti. L’amicizia che ci lega e i rapporti personali che abbiamo costruito, sono la cosa più importante e che sta alla base di tutto». «Avevo solo quattordici anni quando ho iniziato – ha raccontato invece Ignazio Marinaro - Sono stati anni intensi come giocatore, dirigente, ma anche come appassionato, perché il rugby lo hai nel sangue. Vedere tanti giovani qui vuol dire che abbiamo seminato bene. Ci sono stati problemi, scissioni ma ora siamo tutti insieme più uniti che mai». «Spero che questa festa si ripeta tutti gli anni per mantenere questo sport sempre più vivo – ha commentato invece Giovanni Delrio, presidente del settore giovanile - Più bambini ci sono sul campo, più futuro ci sarà per il rugby cittadino».
Il vecchio dunque che abbraccia il nuovo. Un momento intenso quello della benedizione di Don Bruno Sechi con il ricordo di alcuni membri della famiglia Amatori che oggi non ci sono più e poi, in serata, la consegna delle targhe ricorda alla presenza dell’assessore comunale allo Sport Nina Ansini. Il passato che si lega al futuro creando quel percorso che deve portare lontano e che deve motivare grandi e piccoli ad avere sempre un obbiettivo ed a perseguire le “mete” più importanti. Spazio poi ai vari appuntamenti sportivi con le gare che hanno visto scendere in campo i settori giovali, dagli Under8 e fino agli Under18, la Prima squadra Amatori contro il Sinnai ed in chiusura gli Old per una partita di esibizione. Il grande terzo tempo, degno della migliore tradizione rugbistica, ha accompagnato questa intensa giornata che resterà nelle menti e nei cuori di tutti.
Nella foto (di Andrea Montalbano): alcuni Amatori Old
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