A.B.
3 ottobre 2015
Mostra a Sassari: invito a Palazzo di Città
La Banca di Sassari organizza per oggi un doppio appuntamento, con tele intessute di storia e di cultura. La mostra comprende una selezione dei tappeti di proprietà della Banca, realizzati su disegni di grandi artisti quali Costantino Nivola, Mauro Manca, Eugenio Tavolara ed Aldo Rossi
SASSARI - Puntuale come ogni anno, il primo sabato di ottobre ritorna l’appuntamento “Invito a Palazzo”, l’iniziativa promossa dall’Abi che, di edizione in edizione, riscuote sempre più successo. La “Banca di Sassari” apre al pubblico il palazzo della Direzione Generale di Sassari, in Viale Mancini, e la filiale di Roma, in Largo di Santa Susanna. «Come ogni anno - ha affermato il presidente Ivano Spallanzani - a Sassari si presentano esposizioni molto originali, sempre legate alla Sardegna, ma anche all’attualità e alla didattica». Sarà infatti possibile ammirare il patrimonio artistico dell’Istituto, ma soprattutto una mostra che abbina due collezioni di tappeti. Apparentemente diverse tra loro, le due collezioni sono accumunate dall’uso di un “linguaggio” moderno attraverso la tecnica della tessitura. Dimostrazione che anche una delle eccellenze più tipiche della nostra Isola ha ancora molto da dire. L’allestimento è stato organizzato in collaborazione col Museo Unico Regionale Arte Tessile Sarda.
«Da parecchi anni, il nostro brand “Conosciamoci Meglio” - ha osservato il direttore generale Lucio Panti - incoraggia ed evidenzia la creatività sarda, e anche questa volta la Banca di Sassari ha allestito una serie di iniziative che dimostrano la capacità di produrre cultura incrociando antico e contemporaneo, sostenendo così al tempo stesso sia l’innovazione che la tradizione». La mostra comprende una selezione dei tappeti di proprietà della Banca, realizzati su disegni di grandi artisti quali Costantino Nivola, Mauro Manca, Eugenio Tavolara ed Aldo Rossi. A questa collezione, di per sé imperdibile, è abbinata quella di tappeti di guerra afghani del progetto “Calpesta la guerra”, che, come ha detto Edoardo Marino, presidente di “CooperAction Onlus” (che ha progettato la mostra), «è stato realizzato per far conoscere ed approfondire il contesto socio-politico, le condizioni di vita di quella tormentata area e per denunciare la violenza sulle donne ma soprattutto per sensibilizzare sullo sfruttamento dei bambini costretti e indottrinati ad annodare tappeti di guerra solo per potersi sfamare». I visitatori potranno ammirare tappeti che, con una grafica molto moderna, rappresentano siti archeologici come se fossero visti dall’alto, come nella collezione “Tappeti Nuragici” di Aldo Rossi; ma anche tappeti che rappresentano aeroplani e carri armati, come nei Tappeti di Guerra afghani.
Inoltre, durante la mattinata, è previsto un programma di visite didattiche, curate dallo storico dell’arte Davide Mariani, dedicate agli istituti superiori delle scuole di Sassari e provincia, che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa e che vede la valorizzazione dell’esposizione temporanea e della collezione permanente della Banca di Sassari. «In questo modo - ha osservato il direttore del Murats Baingio Cuccu - due territori, Sardegna e Afghanistan, molto lontani e differenti tra loro, saranno interpretati attraverso un originale, attualissimo "racconto" della storia dei loro territori attraverso un’arte antichissima». A Roma, oltre alla visita alla Domus Romana nei sotterranei del palazzo dove sorge la filiale della Banca di Sassari, eccezionale appuntamento con il “Maestro di bisso” Chiara Vigo. Estratto dalla pinna nobilis, o nacchera di mare, il bisso (o seta marina) vanta una tecnica che risale a tempi biblici, mentre la Sardegna vanta l’unica depositaria di questa affascinante arte. A Largo di Santa Susanna, saranno esposte le tele ricamate da Vigo, ma soprattutto sarà possibile vederla all’opera mentre crea uno dei suoi capolavori.
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