S.A.
22 settembre 2015
I AM: foto e installazioni multimediali ad Alghero
Installazioni fotografiche e multimediali di una selezione di giovani artisti sardi affiancati da giovani artisti della sfera genovese: la mostra nella torre San Giovanni
ALGHERO - In occasione del Festival finale del Progetto Europeo I AM (@IAM European-Mediterranean Project), il Diraas –Dipartimento dell’Università di Genova - organizza una mostra ad Alghero, città capofila del Progetto. La mostra - sarà inaugurata il 25 settembre e sarà visitabile sino al 4 ottobre - è curata da Liliana Iadeluca per conto del Diraas, con la collaborazione di Sonia Borsato. Ci saranno installazioni fotografiche e multimediali di una selezione di giovani artisti sardi affiancati da giovani artisti della sfera genovese che riflettono sul legame che l’arte e le nuove tecnologie hanno con la fisicità dei luoghi. La costruzione identitaria che parte dalla consapevolezza delle origini, il lato umano, sensibile, mutevole e inaspettato della tecnologia, sono le linee guida della ricerca di 10 artisti che dialogano al di là della geografia d'origine. Angela Di Tomaso riflette sulla fisicità dei luoghi utilizzando la tecnologia per distorcerne l'immagine fino a trasformarla in mutevoli caleidoscopi; Andrea Loriga riflette sull'assenza e sull'indifferenza dei luoghi di passaggio e, attraverso la musica, riporta in primo piano il valore umano in contrasto con un mondo sempre più frenetico.
Roberta Orlando costruisce e distrugge corpi all'interno di parti architettoniche in una live performance di videomapping mentre Silvia Sanna immortala un ecosistema fragile e potente al tempo stesso che resta impassibile mentre corpo e ambiente esterno si con-fondono. Il duo artistico Alpha version - Francesco Calzona e Luca Serra realizza proiezioni di micromondi interattivi che ricostruiscono ambienti artificiali e sonori che si modificano a vicenda, Manuel Attanasio, crea stranianti installazioni sonore che, attraverso l'uso di materiali naturali, riportano lo spettatore ad un contatto con se stesso più autentico ed intenso.
La zona di Expo 2015 serve da riflessione per un futuro intervento attraverso un video a tre canali paralleli di Anna Positano e Matteo Casari mentre la ricerca di GianMarco Porru è guidata da un immaginario isolano che si srotola intorno al binomio Nóstos e álgos; Il dolore e il ritorno ondeggiano nei suoi lavori che si definiscono per la loro ritmicità e costante richiamo alla ritualità. Zlatolin Donchev realizza una videoinstallazione con un paesaggio in movimento filmato attraverso il finestrino di un treno e crea una riflessione sul concetto di casa nel paesaggio, mentre Vittoria Soddu propone un video che, realizzato sulle montagne nel cuore della Gallura, ipnotizza l’osservatore seguendo il ritmo incalzante del “tamburo del diavolo” – mitica roccia del patrimonio culturale di Aggius. L’esposizione prevede artisti affermati affiancati da giovani creativi per creare un panorama più vasto di linguaggi generazionali per questo motivo saranno esposti lavori di Claudio Caria e Melissa Carta dell'Accademia di Belle Arti di Sassari e degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Sanremo.
|