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A.B. 16 settembre 2015
Riordino delle Province della Sardegna: Olbia non ci sta
La bozza presentata dall´assessore regionale agli Enti Locali Cristiano Erriu non convince. La Gallura tornerebbe nella provincia di Sassari, in attesa della costituzione di una nuova Area Metropolitana
Riordino delle Province della Sardegna: Olbia non ci sta

OLBIA – Da otto Province a tre, più una Città Metropolitana. Sarebbe questo, di fatto, il nuovo disegno geopolitico che verrebbe fuori dalla bozza presentata dall'assessore regionale agli Enti Locali Cristiano Erriu. Una bozza che fa discutere, ma che il presidente della Regione Autonoma della Sardegna vorrebbe far approvare dal Consiglio Regionale entro venerdì 30 ottobre (in base alla norma nazionale sul riassetto degli Enti Locali.

Di fatto, un ritorno al passato, con le Province di Sassari, Oristano e Nuoro, più Cagliari definita “Città Metropolitana”. Andrebbe quindi a sparire la Provincia di Olbia-Tempio, inglobata nella Provincia sassarese. Una soluzione che sembra convincere il sindaco di Golfo Aranci Giuseppe Fasolino (consigliere regionale Forza Italia), mentre non piace al primo cittadino di Loiri Porto San Paolo Giuseppe Meloni (consigliere regionale Pd). La successiva possibilità di vedere il territorio gallurese diventare “Area Metropolitana” (di fatto, quasi tornare ad essere una Provincia) è vista di buon grado dal sindaco di Olbia Gianni Giovannelli.

«Pensavamo che gli inciampi del Centrosinistra sulla riforma degli enti locali fossero frutto della confusione, In realtà il disegno è ben preciso: non abolire le Province, cambiare nome a quelle di Cagliari e Sassari, ma lasciando intatti enti che i sardi hanno chiesto di abolire», dichiara il coordinatore regionale dei Riformatori Sardi Michele Cossa. «La Maggioranza ha svelato il grande imbroglio - prosegue Cossa - e ha resuscitato le Province. Sta pensando di far passare una restaurazione utilizzando come cavallo di Troia la riforma degli enti locali, salvando situazioni superate dai tempi e che nessuno è disposto più a tollerare. Restiamo in attesa di vedere un testo scritto, giacché le notizie date alla stampa sono troppo generiche». Per il coordinatore dei Riformatori, «bene l'eliminazione di quella cosa barocca e incomprensibile che erano le “associazione di Unioni di Comuni”. Ma il percorso non può che restare quello di abolire le Province in modo chiaro e definitivo. Anche le funzioni relative a scuole, strade e ambiente devono pertanto essere subito affidate ad altri soggetti (Regione e Comuni), per estirpare alla radice il germe di clientelismo, duplicazioni, sprechi e di un ambiente favorevole al proliferare del malaffare. Che senso ha mantenere in capo a degli ectoplasmi come le vecchie Province le competenze in materia di ambiente quando esistono l'Arpas e le ASsl che possono fare egregiamente le stesse cose? E se si va verso la regionalizzazione delle strade, ha un senso mantenere uno sdoppiamento di competenze per le strade extracomunali, riproponendo proprio quella confusione che ha creato disastri e che i sardi hanno voluto abolire?».



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