Dopo la visita dell´assessore Bamonti in borgata, si riaccende la polemica, con l´intervento del presidente dimissionario Tiziana Lai che chiede «che qualsiasi atto formale o informale, qualsivoglia attività o richiesta di pubblicazione di comunicati intrapresa da terzi, con o senza firma, a nome del Comitato non venga presa in considerazione e portata avanti poiché illegittima, se non espressamente firmata e concordata con la sottoscritta»
ALGHERO – Comitato di Guardia Grande-Corea senza pace. Infatti, la visita di ieri (giovedì) in borgata da parte dell'assessore comunale Alberto Bamonti ha riacceso le polemiche nella borgata. Pronto l'intervento del presidente dimissionario Tiziana Lai, che sottolinea come sia ancora lei la rappresentante legale del Comitato e che nessuna nota firmata per conto dello stesso è stata firmata o approvata da lei. Ritenendo gravi i «fatti avvenuti e che continuano peraltro a perpetrarsi ancora oggi», Lai chiede «che qualsiasi atto formale o informale, qualsivoglia attività o richiesta di pubblicazione di comunicati intrapresa da terzi, con o senza firma, a nome del Comitato di Borgata Guardia Grande-Corea non venga presa in considerazione e portata avanti poiché illegittima, se non espressamente firmata e concordata con la sottoscritta». Situazione che si ripete, vista la polemica relativa ad un incontro in borgata con l'assessore comunale Natacha Lampis ad inizio agosto.
E' stato un anno non facile per la vita politica della borgata di Guardia Grande, che è iniziato (di fatto) a febbraio, con l'elezione del nuovo Consiglio Direttivo
[LEGGI] e del nuovo presidente Lai
[LEGGI]. Una presidenza durata appena tre mesi, visto che alla fine di maggio arrivarono le dimissioni
[LEGGI]. Una settimana dopo, era arrivata l'elezione di Giuseppina Congiu
[LEGGI], ma la nuova votazione non stemperava gli animi, ed a metà giugno arrivavano anche altre dimissioni (quele dei consiglieri Antonello Fiori e Donatella Manunta, oltre al primo dei non eletti Fabio Corveddu)
[LEGGI].
In un precedente intervento, il presidente dimissionario ricordava l'esito dell'assemblea pubblica svoltasi a Guardia Grande il 24 giugno, quando «sono state depositate oltre 200 firme a sostegno della mozione di sfiducia nei confronti del Consiglio Direttivo e che, in quella medesima occasione, detta mozione è stata peraltro approvata dall'assemblea a larghissima maggioranza. Nella richiamata riunione peraltro l'assemblea ha richiesto di procedere a nuove elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo del comitato di Borgata Guardia Grande–Corea». Dopo un periodo di quiete apparente, la discussione si era riaccesa a metà agosto, per l'iter relativo al “Piano di Valorizzazione della Bonifica”
[LEGGI]. Quello di oggi è solo il nuovo atto di una telenovela che pare non avere fine.
Nella foto: il presidente dimissionario Tiziana Lai