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S.A. 17 agosto 2015
«Chiusura locali, solidarietà al Questore»
Dopo le critiche all´ordinanza di chiusura del Maracaibo e del Kelu ad Alghero, ora arriva la solidarietà al questore da parte del nucleo ambientale interforze di polizia
«Chiusura locali, solidarietà al Questore»

ALGHERO - Piena solidarietà al Questore della Provincia di Sassari dal nucleo ambientale interforze di polizia, associazione di volontariato riconosciuta dal ministero degli interni. La nota fa riferimento all'ordinanza che ha disposto nei giorni scorsi la chiusura di due locali nel Lido di Alghero [LEGGI]. E criticata, anche duramente, oltrechè dai titolari delle due attività [LEGGI], da numerosi consiglieri comunali locali e dal consigliere regionale di Forza Italia, Marco Tedde [LEGGI].

«Il dott. Errico, già noto per la recente azione anti terrorismo portata a buon fine onorando il Paese e chi indossa la Divisa, ha sicuramente adottato una decisione legittima ed opportuna, tenuto conto della sua riconosciuta esperienza professionale che lo ha visto impegnato nel contrasto di ogni forma di criminalità organizzata radicata nei territori a più alto rischio, dalla Calabria alla Campania, in particolare nel napoletano» si legge nel comunicato. «Giova osservare che il malcontento generale denunciato da giornalisti ed esponenti politici offende gravemente l’operato indiscusso della Polizia di Stato - sottolinea l'associazione - a tutela di una cittadinanza ed a garanzia della sicurezza laddove essa sia minimamente compromessa».

Secondo il nucleo ambientale di interforze della polizia «l’avere giudicato “troppo severo” un Questore della Repubblica, che qualcuno ha asserito “di origine italiana”, provocando un’ambigua interpretazione per l’appartenenza ad uno stesso territorio nazionale, suscita una necessaria rivisitazione del senso di legalità, in quanto prioritario rispetto a qualsiasi interesse economico, politico o di diversa natura contrapposto». E dall'associazione concludono con un appello: «si invitano le autorità locali, cittadini ed esercenti attività turistiche a condividere l’impegno di chi, probabilmente suo malgrado, ha dovuto dare un segnale di imparzialità e rispetto del dovere istituzionale, a tutela della sicurezza e per un turismo più adeguato alle località più ambite della Regione sarda».



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