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Alguer.itnotiziealgheroCronacaLocali › Sigilli al Maracaibo e Kelu. «Un´ingiustizia, salvateci»
S.A. 13 agosto 2015 video
Sigilli al Maracaibo e Kelu
«Un´ingiustizia, salvateci»
La chiusura disposta per due settimane dei due locali nel lungomare del Lido san Giovanni. L'appello-intervista dei due titolari Dario Olmeo e Stefano Canu


ALGHERO - «Quello che è successo non è avvenuto all'interno dei nostri locali: questa è un'ingiustizia». Così Dario Olmeo titolare del Maracaibo (insieme al fratello Gavinuccio) reagisce all'ordinanza di chiusura per due settimane eseguita oggi su disposizione della Questura di Sassari, dopo una lite scoppiata nei giorni scorsi tra un gruppo di turisti e alcuni algheresi [LEGGI] [GUARDA].

Il provvedimento comprende anche il Kelu, il bar a fianco nel Lungomare del Lido. Oltre all'amarezza c'è la preoccupazione per gli oltre 50 dipendenti assunti tra le due attività, ma anche un indotto rilevante nei due locali simbolo della movida estiva.

L'appello dei titolari è rivolto all'amministrazione comunale affinchè prenda una posizione di fronte a quello che Stefano Canu, patron del Kelù definisce nel ponte di Ferragosto «una cosa massacrante». I sigilli ai due locali sono stati messi nel primo pomeriggio davanti ad una folla di persone che hanno condannato la decisione della Questura. «Ora attendiamo buone notizie» è l'auspicio di entrambi che si sono già rivolti a due studi legali per la richiesta di sospensione del provvedimento.




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