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A.B. 12 agosto 2015
Riconoscimento algherese: interrogazione ad Alghero
Il gruppo consiliare di Forza Italia ha indirizzato al presidente del Consiglio Comunale ed al sindaco un´interrogazione urgente
Riconoscimento algherese: interrogazione ad Alghero

ALGHERO – «Il documento impegna il sindaco ad intervenire in maniera vibrante presso il presidente Pigliaru e l’assessore regionale alla Cutura perchè venga chiarito l’equivoco derivante dalle parole dell’assessore riguardo la genesi del Catalano parlato ad Alghero e segua il giusto riconoscimento sull’origine della lingua; presso i parlamentari sardi affinchè l’azione politica del governo sia improntata in maniera più decisa verso il rispetto della norme di salvaguardia linguistica anche in ossequio alle politiche della Unione Europea nei confronti delle lingue regionali, in attuazione dell'articolo 22 della Carta Europea dei Diritti Fondamentali». Questo il fulcro dell'interrogazione urgente che il gruppo consigliare di Forza Italia ha indirizzato al presidente del Consiglio Comunale ed al sindaco.

Il documento ricorda le varie leggi in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche e la politica regionale sulla promozione e sulla valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna, Inoltre, viene sottolineato come in città siano presenti ed attive diverse associazioni che promuovono la lingua e la cultura locale, come l’Ateneu Alguerès, il Centre de Recerca i Documentació Eduard Toda, il Centre de Recursos Pedagògics Maria Montessori, l’Escola de Alguerés Pasqual Scanu, l’Obra Cultural de l’Alguer e Òmnium Cultural, e che, «grazie a ciò, oggi i cittadini possono rivolgersi in algherese all’Amministrazione Comunale». In più, già dal 1999, l’insegnamento del catalano di Alghero è inserito nella programmazione didattica di numerose scuole pubbliche e private. «Negli ultimi decenni la presenza della lingua algherese nella vita culturale e quotidiana della città si è andata rafforzando. Infatti, oltre che in diverse pubblicazioni periodiche è usato in alcuni quotidiani on-line, in trasmissioni radiofoniche e televisive curate dalle emittenti locali, nella toponomastica e nella cartellonistica pubblicitaria e stradale».

Forza Italia ha rilevato come le affermazioni dell'assessore regionale della Cultura, che ha dichiarato come la lingua catalana sia una variante della lingua sarda piuttosto che dell’idioma parlato in Catalogna, sia una «considerazione antistorica, che ha destato sorpresa e sconcerto nel mondo culturale locale determinando a catena le vibranti e proteste dei rappresentanti dei cittadini e delle associazioni che promuovono con impegno e passione la salvaguardia e la valorizzazione della lingua». Bacchettate anche all’azione politica di Pigliaru e del Centrosinistra, ritenuta marginale «rispetto all'esigenza di mettere in campo provvedimenti tendenti alla tutela e valorizzazione del Sardo e del Catalano», ritenendo «grave l’arretramento governativo certificato dal voto contrario del Pd in Senato sull'emendamento che nel quadro della riforma della Rai prevedeva la possibilità di inserire anche la lingua sarda e catalana nelle trasmissioni radiotelevisive dell'Isola».
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