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22 agosto 2015
In pochi promossi, ma con riserva
E´ vero: le condizioni in cui la nuova Amministrazione Comunale di Alghero ha trovato la città avrebbero fatto tremare le gambe un po' a tutti i malcapitati. Il primo vero banco di prova per Bruno & Co. sarà l´estate 2016. Tra mille inefficienze e difficoltà non mancano le buone notizie, che unite alle straordinarie potenzialità ambientali sono la base su cui costruire il futuro turistico ed economico della Riviera del Corallo
In pochi promossi, ma con riserva

Se le cartoline avessero ancora un senso (e quelle istantanee ed elettroniche oggi in voga con iPhone e smartphone di ultima generazione lo hanno eccome), quelle in mostra per l'estate 2015 in Riviera del Corallo farebbero rabbrividire anche i più duri di stomaco. Vecchie come il cucco, direbbero in Toscana, ma tragicamente reali dalle nostre parti, nonostante imitazioni dagli anni 2008-2009 o giù di li. Si, perché è ormai più di cinque anni che Alghero convive con un mix letale di indecorosa maleducazione e inefficienza gestionale, che fa della nettezza urbana e del decoro il primo, vero, bocciato dell'anno. Senza riserva. Inutile raccontare dei continui e quotidiani disservizi a cui abitanti e turisti sono costretti, basta vedere qualche cartolina o cliccare le pagine del Quotidiano di Alghero per averne il resoconto puntuale e datato. Tragicamente reale. C'è poi il senso civico sempre più latitante dalle nostre parti, che contribuisce a generare piccoli-grandi sacche d'indecenza sulle spiagge come al porto.

E' vero, inutile negarlo, tentare di non ricordarlo o cercare di non ripeterlo: le condizioni in cui la nuova Amministrazione Comunale di Alghero un anno fa ha trovato la città avrebbero fatto tremare le gambe un po' a tutti i malcapitati. A cominciare dal drammatico problema della disoccupazione, per finire con la gestione allegra dei bilanci dell'Ente, passando per gli sprechi pubblici e i lavori malfatti, senza addentrarsi nel lento smantellamento dei servizi ai cittadini. E il Lido San Giovanni col suo divieto di balneazione temporaneo è li a dimostrarlo. Negli ultimi dieci anni, abbiamo speso centinaia di milioni di euro in opere di infrastrutturazione fognaria, realizzando chilometri di tubazioni, sostituendo condotte, costruendo vasconi ed edificando nuovi impianti senza accorgersi o pensare che in mancanza di programmazione, criterio e competenza avremmo fatto cilecca. Così, continuiamo a sversare liquami un tantino ovunque, dal nord al sud della città, senza farci mancare un passaggio per Porto Conte e Maristella. E dal depuratore continuiamo a imbottigliare acqua minerale (cit. del direttore generale Abbanoa, Sandro Murtas, da Alguer.it del 9 agosto 2015) in quantità industriale così da stapparla, brindare e versarla nel bicchiere più elegante, il Calich, che ormai dal troppo bere fa ingiallire l'intera costa.

Ma tant'è. Fino a qualche tempo fa, c'era ancora qualcuno che credeva che la marea gialla fosse un'invenzione giornalistica per far fuori il sindaco di turno e non un disastro naturale a cui sarebbe andato inesorabilmente incontro il mare di Alghero. Oggi è chiaro a tutti il danno che si sta consumando. Servono rimedi che nel medio e lungo termine ristabiliscano l'equilibrio perduto dell'ecosistema. Meglio non dare i voti qui, tutti bocciati. Malamente. Così, il primo vero banco di prova per Bruno & Co. sarà l'estate 2016. Solo allora si potrà capire se la strada imboccata inizierà a dare i suoi frutti, in molti campi, non solo quelli ambientali. Perché è evidente lo sforzo profuso per tentare di scuotere una città per troppi anni ostaggio di piccoli e grandi interessi che dall'immobilismo hanno fatto fortune. Ma serve coraggio, merce rara a Sant'Anna, ma che Bruno ha dimostrato di avere. Con la tassa di soggiorno, essenziale per iniziare a garantire decoro a una città maleodorante a cui Regione e Governo continuano a tagliare risorse; il Puc, vitale per ridare speranze al mondo agricolo e imprenditoriale. Ecco perché tra i pochi promossi c'è proprio il sindaco, la sua Giunta e il Consiglio Comunale, che in un solo anno hanno imboccato la strada riformatrice in più settori. Promossi si, ma con riserva.

Non è solo nero il cielo di Alghero e tra inefficienze e difficoltà non mancano le buone notizie che unite alle straordinarie potenzialità ambientali sono la base su cui costruire il futuro economico della Riviera del Corallo. Il 2015 passerà alla storia come l'estate con i numeri più alti sul versante turistico. Presenze, pernottamenti e transiti aeroportuali, segno che il nord ovest dell'Isola e Alghero in particolare si confermano di traino per l'intera Sardegna. E' ritornato il sorriso a ristoratori e imprenditori, con la città che si conferma meta privilegiata per viaggiatori di mezza Europa. Ma non è tutto oro ciò che luccica: c'è un aeroporto da consolidare e potenziare, soprattutto oggi che ha imboccato la strada della privatizzazione irta di ostacoli, come la recente sospensione della procedura dimostra. E poi, c'è il porto da ripensare e sviluppare, perché non è ammissibile che una simile infrastruttura non generi benessere alla collettività, ma ricchezza a soli, pochi fortunati. A Cagliari si gioca a nascondino nonostante da due anni sia all'attenzione degli uffici competenti un progetto di riqualificazione complessivo (oggi c'è ne sono addirittura due) che ridarebbe slancio all'economia. Aeroporto e porto sono i due polmoni che danno ossigeno al territorio, qualcuno batta un colpo!



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