Mariangela Pala
12 agosto 2015
Porto Torres: nuove politiche per una popolazione che invecchia
Con la riduzione delle nuove leve e l´aumento della durata della vita media uno dei principali problemi della città di Porto Torres è diventato quello dell´invecchiamento della popolazione
PORTO TORRES - Con il ridursi delle nuove leve e il sempre più accentuato permanere in vita delle vecchie generazioni uno dei principali problemi del Paese, che coinvolge anche la città di Porto Torres è diventato quindi quello dell'invecchiamento della popolazione, per l'incremento sia del numero delle persone anziane e vecchie, sia della loro proporzione sul complesso della popolazione. Un processo questo demograficamente inevitabile che prende le mosse da un calo dell’indice di natalità e da un aumento della durata media della vita, ma che ha tante ripercussioni a livello macro e micro (sistema previdenziale, assistenziale, sanitario e dei consumi) da essere finalmente entrato nel dibattito politico quotidiano.
Nei quattro comuni del Nord Sardegna si concentra oltre il 50% della popolazione residente: Sassari (127.715), Olbia (57.889), Alghero (43.505) e Porto Torres (22.461). Sassari è la seconda città più grande dell’isola dopo Cagliari (con oltre 154mila abitanti). Lo spopolamento caratterizza i comuni interni mentre quelli costieri a maggiore vocazione turistica si distinguono per una crescita demografica. Sono i dati emersi dalla Relazione Previsionale e Programmatica 2015-2017, un allegato al bilancio di previsione, illustrato dal Responsabile del servizio programmazione e controllo, John Fois in occasione della riunione della commissione bilancio.
L’analisi della struttura per età della popolazione considera tre fasce di età: i giovani da 0-14 anni rappresentano il 19,3% con 3071 residenti, la maggior parte si concentra nella fascia di età che va dai 15 ai 64 anni con circa 15mila residenti (67%), infine gli anziani con 65 anni ed oltre, 4331 abitanti (13,7%). Si registra un incremento dell’età media degli abitanti (43 anni) del 5% rispetto al 2002. Al 31 dicembre 2014 l’indice di vecchiaia rivela che ci sono 141 anziani ogni 100 giovani. In teoria il dato riferisce che a Porto Torres ci sono 49,3 individui a carico, ogni 100 che lavorano e che la popolazione in età lavorativa è molto anziana (40-64 anni). In diminuzione il tasso di natalità: il dato medio di nascite,al 31 dicembre 2014, è di 8,7 bambini ogni 1000 abitanti. Il bacino di utenza per gli asili nido è di 981 bambini (0-4 anni), l’asilo comunale Sabin ne può ospitare 64.
Data la natalità e la dinamica delle aspettative di vita in continua crescita, i numeri della città che invecchia sono previsti in aumento. Dati preoccupanti se si pensa che le spese sanitarie e pensionistiche legate a una popolazione in forte invecchiamento rischiano di essere una bomba ad orologeria se non gestite con politiche pubbliche mirate e ben disegnate con adeguato anticipo. Meno evidente, invece, il deficit della percentuale dei laureati (o con titolo accademico superiore) in Sardegna (10,4%) rispetto alla percentuale italiana (12%).In particolare, la Provincia di Cagliari (con il 14,6%) e la Provincia di Sassari (con il 10,5%) presentano una percentuale molto più alta di laureati rispetto al resto dell’Isola, valori che si possono in parte attribuire alla presenza delle due Università.
Mentre ha subito un arresto nel 2014, il forte calo dell’occupazione che ha caratterizzato il mercato del lavoro regionale nei due anni precedenti,infatti n Sardegna il tasso di occupazione delle persone in età da lavoro è aumentato di 0,3 punti percentuali attestandosi al 48, 6%. Secondo i dati dell’Istat, dopo la decisa flessione registrata nel 2013, l’occupazione nei servizi è tornata a crescere (0,3 %), grazie al contributo positivo del comparto ricettivo e della ristorazione. Nel 2014 l’attività turistica si è rafforzata. Anche nelle costruzioni e nell’agricoltura si è registrato un recupero dei livelli occupazionali; al contrario, nel settore industriale il numero degli addetti è risultato in calo e si sono ridotte le ore lavorate.
L’occupazione maschile è lievemente diminuita (-0,2 %), mentre quella femminile nei servizi è aumentata dell’1,0 %. Sulle prospettive di sviluppo del settore industria in regione potrebbe incidere l’avvio di un recente piano di investimenti nell’area industriale di Porto Torres finalizzato alla lavorazione di biomasse. Sulla composizione della popolazione emerge che gli stranieri residenti a Porto Torres al 1° gennaio 2015 sono 300 e rappresentano l'1,3% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 18,7% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Repubblica Popolare Cinese (12,0%) e dalla Repubblica di Serbia (12,0%). Dai dati emersi dalla Rpp «Il nostro Ente si trova nella situazione di dover lavorare in modo intenso sul fronte dell’evasione (Ici, Imu) per poter recuperare un minimo di risorse finanziarie necessarie a garantire un soddisfacente grado di autonomia finanziaria», ha detto il Responsabile del servizio programmazione John Fois.
Tutto questo per evitare lo strangolamento da pressione fiscale sui redditi di lavoro necessario a finanziare le spese pubbliche legate alla ageing society, nei prossimi anni, ma anche per soddisfare meglio i bisogni della collettività con l’erogazione di servizi di qualità. La continua riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato costringe gli enti locali a sviluppare un’attenta ed oculata gestione delle politiche delle entrate, senza la quale il Comune non sarà in grado di far fronte alle aspettative della collettività per l’erogazione di servizi puntuali ed efficienti.
«Appare pertanto non più rinviabile il momento di predisporre un piano di politiche delle entrate che focalizzi l’attenzione sull’individuazione degli interventi che incidono in particolar modo sulle entrate proprie. Non affrontare tempestivamente questo nodo cruciale comporterà una situazione difficilmente gestibile sul piano delle risorse finanziare da utilizzare per la gestione amministrativa dell’Ente. Sotto questo aspetto diventa fondamentale la velocità di riscossione delle entrate proprie e l’entità delle risorse individuate fra le entrate tributarie e patrimoniali», si legge nella Relazione previsionale e programmatica.
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