S.A.
7 agosto 2015
«Catalano variante sardo: Firino antistorica»
Lo ha dichiarato il vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Tedde dopo l´astensione del suo gruppo dal voto sul decreto legislativo sul trasferimento alla Regione delle funzioni in materia di tutela delle lingue e delle culture sarda e catalana
ALGHERO - L'aula del Consiglio Regionale, con l'astensione di Forza Italia, ha dato parere favorevole allo schema di decreto legislativo sul trasferimento alla Regione delle funzioni in materia di tutela delle lingue e delle culture sarda e catalana. Al termine della seduta il vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Tedde ha commentato così la decisione. «L'astensione era dovuta, posto che le norme sono insoddisfacenti in quanto mettono in un calderone unico discipline che per il trasferimento delle funzioni e risorse alla tutela, promozione e valorizzazione delle due lingue dovrebbero essere differenziate. Col rischio che si facciano dannose commistioni ove non si preveda che nell'ambito della Città di Alghero dovrà essere privilegiato l'uso della lingua catalana per la quale dovranno essere assegnate adeguate risorse».
«Ma l'astensione è motivata – prosegue l’ex sindaco di Alghero - anche dalla protesta per il pericoloso arretramento di Pigliaru e del centrosinistra rispetto all'esigenza di mettere in campo azioni a tutela del Sardo e del Catalano. Arretramento plasticamente certificato dal voto contrario del PD in Senato dell'emendamento che nel quadro della riforma della Rai prevedeva la possibilità di inserire anche la lingua sarda e, aggiungiamo noi, Catalana, nelle trasmissioni radiotelevisive dell'isola, e dalla totale marginalità delle lingue e delle culture sarda e catalana nell'azione politica della Giunta regionale». lingua
«Ma ciò che veramente ci ha lasciati esterrefatti – precisa Tedde - sono le dichiarazioni dell'Assessore regionale della cultura che in aula, con grande naturalezza, ha dichiarato che la lingua Catalana è una variante della lingua sarda. Una antistorica, antigiuridica e superficiale azione di revisionismo culturale che rischia di diventare pericolosa per il Catalano ma anche per il Sardo. Auspichiamo che la giunta regionale – conclude il Consigliere Regionale azzurro - attui un cambio di rotta in ossequio alle politiche della Ue nei confronti delle lingue regionali, in attuazione dell'art. 22 della carta europea dei diritti fondamentali».
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