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Luigi Coppola 1 settembre 2006
Il ritorno del signor Rossi
Ad un anno dalla sua apparizione all’ultimo Festivalguer, torna Paolo Rossi con la satira doc. Questa sera lo spettacolo a Sassari, organizzato da Cooperativa Teatro e Musica. Domani replica ad Oristano
Il ritorno del signor Rossi

SASSARI – “…Fateci sapere dove andrete in vacanza il prossimo anno (se ci saranno vacanze), che vi verremo a vedere…”. Con quest’epiteto, Paolo Rossi congedava il palco bagnato del Maria Pia nella scorsa estate. I fulmini e le saette, quelle vere, avevano illuminato con bagliori minacciosi la notte algherese al Festivalguer 2005, minacciando l’esibizione all’aperto del comico milanese. Dopo le due ore di esternazioni e canti, interrotte solo dagli scrosci d’applauso del divertito pubblico, l’acqua era finalmente arrivata e il diabolico folletto di Monfalcone dava l’arrivederci a tutti sotto la pioggia. Fedele alla promessa torna in Sardegna, il comico, milanese d’adozione, condiviso da tre associazioni che hanno allestito quattro serate per altrettanti spettacoli, all’insegna della gran commedia dell’arte. Paolo Rossi con il suo “Recital” ritorna in Sardegna per dar vita a quattro serate di comicità sferzante e provocatoria. Il comico è atteso questa sera, a Sassari, reduce dai successi di mercoledì all’Anfiteatro romano di Cagliari, prima tappa di un breve tour organizzato a quattro mani dalle associazioni culturali Soul&Mare e Shannara. Allo spettacolo nel capoluogo sardo è seguita la tappa di ieri sera all’Anfiteatro di Nuoro. Questa sera il recital di Paolo Rossi sarà il terzo appuntamento d’autore dell’estate sassarese, rassegna musico teatrale, allestita da Cooperativa Teatro e/o Musica. Lo spettacolo inizierà alle 21.30 presso il cortile della Chiesa S. Maria di Bethlem. Scritto dallo stesso Paolo Rossi, con la complicità in scena del gruppo musicale guidato dal fedele compagno e spalla Emanuele Dell’Aquila, questo “Recital” arriva dopo i successi de “Il Signor Rossi e la Costituzione” e “Il signor Rossi e l’Impero del male”. Lo spettacolo raccoglie le esperienze più recenti del comico, innestando frammenti del suo ventennale percorso teatrale per dar vita ad un happening in cui alterna i pezzi di repertorio alle novità e alle improvvisazioni. Il tutto con l’intelligenza e la feroce ironia, la mimica travolgente, la capacità di denuncia sociale e la tagliente critica civile che gli sono proprie. Domani, due settembre l’ultimo spettacolo è ad Oristano in piazzale Mariano IV. Nato a Monfalcone nel 1953 ma milanese d’adozione, Paolo Rossi inizia già in grande, esordendo come attore nel 1978 in “Histoire du Soldat” con la regia di Dario Fo. A lungo con la compagnia del Teatro Dell’Elfo, nel 1984 interpreta con grinta e passione “Nemico di Classe” diretto da Elio De Capitani, nel 1985 “Amanti” e “Comedians” diretti da Gabriele Salvatores, quindi “La Tempesta” con Carlo Cecchi. Presto dà vita al suo modo creativo di fare teatro con “Recital”, "Chiamatemi Kowalski”, cui seguono spettacoli dalla struttura originale che sono definiti “antimusical sociali”, tutti con la regia di Giampiero Solari: tra questi, “Le Visioni di Mortimer” (1988), “La Commedia da due lire” (1990) e la rilettura di un classico particolare come “L´opera del Mendicante” di John Gay. Sono queste le opere che rendono la cifra stilistica del comico milanese: pur immergendosi appieno nelle tematiche dell’oggi, non prescinde mai dall’insegnamento dei classici antichi e moderni, da Shakespeare a Molière a Brecht, all’amatissima Commedia dell’Arte. Paolo Rossi ha l’immenso merito di accostare il pubblico del teatro a quello dei tendoni, unendo il rigore della tradizione del palcoscenico alle avanguardie “off”, il mimo, il cabaret e la televisione (“Su la testa” 1992, “Il Laureato” 1994/1995, “Scatafascio” 1997/1998), con una presa mass-mediologica straordinaria, grazie alla capacità di dare linfa nuova ad un teatro non accademico ma che non dimentica le proprie radici. A Paolo Rossi va il merito di aver saputo interpretare i classici per narrare meglio il mondo contemporaneo: “Rabelais” (1996), liberamente tratto dal “Gargantua e Pantagruele” di François Rabelais, “Romeo & Juliet – Serata di Delirio Organizzato” (1998), “Questa Sera si Recita Molière - Dramma da ridere in due atti” (2003). E’ in questa fase che prende forma l’idea del teatro totale, dove il pubblico, chiamato ad agire all’interno della rappresentazione, diventa senza possibilità di scampo parte integrante dello spettacolo. “Recital” è “anche” questo, un happening continuo. La performance ogni sera si trasforma in qualcosa di unico, un evento nel quale l´interpretazione è condizionata dalla cronaca, dalle reazioni del pubblico, dal luogo e dalle situazioni, in un coinvolgimento generale degli spettatori. E´ il metodo, di antica tradizione teatrale ma dal sapore modernissimo, del Teatro di Rianimazione dove la recitazione è “con e per” il pubblico.

Nella foto Paolo Rossi



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