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C.S. 18 luglio 2015
Vetro, plastica, persone in strada
Movida, Alghero non è Gallipoli
Le immagini shock di una giovanissima che dorme mezzo nuda in uno scatolone sul marciapiede dopo la notte brava sul lungomare di Alghero rischia di diventare il simbolo di un’estate dal turismo e dell’intrattenimento notturno trash. Una movida che si è concentrata nella zona del Lido con tutti i problemi connessi, soprattutto di ordine pubblico
Vetro, plastica, <i>persone</i> in strada. Movida, Alghero non è Gallipoli

ALGHERO - Un anno fa il quotidiano La Repubblica pubblicava un dossier che documentava con immagini eloquenti la situazione di un turismo devastante che faceva attribuire alla città salentina di Gallipoli la palma nera di capitale del turismo trash, ostaggio di orde di giovanissimi che bivaccavano sulle spiagge e nelle strade. E ad Alghero che succede? C’è il rischio che possa essere interessata da simili fenomeni? L’ex “Porta d’oro” del turismo della Sardegna a quale modello va incontro? In Riviera del Corallo si discute da tempo di movida e rispetto a tutte le altre località costiere della Sardegna i "decibel" sono sempre altissimi.

Gli analisti attribuivano l'orda trash di Gallipoli agli affitti fuorilegge. I dati presentati dall’Assessorato alle Attività produttive guidato da Natasha Lampis sembrerebbero confermare questa lettura anche per Alghero. «Il fenomeno delle seconde case locate sul mercato turistico ha ormai assunto dimensioni macroscopiche – afferma Marco di Gangi presidente dell’associazione Domos che raggruppa strutture turistiche ricettive extra alberghiere – i dati evidenziano che, a fronte di 1 struttura ufficiale, ce ne sono 30 non rilevate; con riferimento ad agosto 2014, sono state registrate 193.000 presenze ufficiali, mentre quelle reali ammonterebbero a 1.000.000. Tutto ciò non può essere ignorato dalla politica».

Una situazione di anarchia dall’impatto devastante per chi rispetta le regole. La ricettività turistica è disciplinata da una normativa regionale ormai datata che non è più in grado di governare un sistema radicalmente cambiato. «La nuova normativa – auspica Marco di Gangi - si dovrebbe preoccupare di disciplinare l’utilizzo sul mercato turistico delle seconde case, con tutti i vantaggi che ne deriverebbero oltre che per la qualità dell’offerta anche in termini fiscali, di sradicamento della concorrenza sleale nei confronti delle strutture classificate e della disponibilità di dati finalmente attendibili in termini di arrivi e presenze turistiche. Si potrebbe seguire la strada di altre regioni virtuose come il Trentino Alto Adige che, tramite le provincia autonome, ha stabilito norme chiare che consentono agli stessi comuni di governare efficacemente il fenomeno».

Questo tipo di economia che cosa può generare nei suoi aspetti deteriori? Le immagini di cui è venuto in possesso il Quotidiano di Alghero sono davvero interessanti: una giovane ragazza scalza e mezza nuda dorme dentro uno scatolone in una via diventata una latrina a cielo aperto dopo i bagordi della notte brava. Situazione nella quale i residenti stentano a vivere una vita normale da quando la movida notturna si è concentrata - con migliaia di persone - in pochi metri quadrati. Una movida che colpisce negativamente anche le strutture ricettive costrette a registrare, a causa del rumore, le lamentele dei propri clienti. Ora la lotta non è solo tra residenti e attività commerciali (come accadeva in centro storico), bensì tra tipologie diverse di esse: un chioschetto o un tendone temporaneo possono creare delle criticità a diversi hotel. Questo rischia di diventare il paradosso della rovente e rumorosa estate algherese.

Ma Alghero non è la Gallipoli dell’estate 2014. Alghero deve avere un sistema efficiente di raccolta dei rifiuti, condotte idriche e fognarie adeguate, un sistema di depurazione che non generi la marea gialla, qualità e decoro urbano a cui far corrispondere un turismo professionale con una scuola alberghiera che formi personale qualificato, con hotel, con B&B regolari e servizi per il turista. Una città turistica che si rispetti deve avere anche degli spazi idonei per il divertimento dei giovani, all’interno di regole certe. Pubblicamente le chiedono un po’ tutti, salvo poi cercare ogni pur minimo sotterfugio per eluderle. Alghero merita dinamiche virtuose perché non è Gallipoli. E Gallipoli, che è una cittadina meravigliosa, nota come "Perla dello Ionio", non merita più di essere etichettata “trash”. La svolta o l’involuzione è nelle mani della politica. In quale direzione andrà?

Nella foto: una giovanissima seminuda dorme alle prime ore della mattina dentro uno scatolone in una via adiacente la spiaggia ad Alghero. Tutt'intorno bicchieri e bottiglie



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