La discoteca più conosciuta della Riviera del Corallo dopo un quarto di secolo non riaprirà i battenti per la sua venticinquesima stagione. Lo sfogo del titolare Piero Muresu, storico patron con il fratello Peppino
ALGHERO - Esistono quei locali storici che hanno accompagnato le generazioni e quando chiudono la sensazione è che con loro finisca un ciclo. Ad Alghero si è concluso quello della
Siesta, la discoteca più conosciuta della Riviera del Corallo, che dopo un quarto di secolo non riaprirà i battenti per la sua venticinquesima stagione in vetta al colle che sovrasta la "Scala Piccada", la strada tutta a tornanti dove si corre la celebre corsa automobilistica.
«La scelta è stata dettata dalla crisi del settore che sta passando un momento difficile, le strutture per andare avanti hanno bisogno di molti investimenti e per un locale fuori città come la Siesta è tutto più complicato» spiega Piero Muresu, tra i proprietari e gestori fin dall'apertura nel 1990, insieme al fratello Peppino. L'imprenditore si sfoga davanti ad uno scenario poco rassicurante per il mondo dell'intrattenimento in città: «alla crisi economica e alle tendenze in evoluzione, si aggiungono iniziative estemporanee che in 4 o 5 fine settimane pregiudicano senza rimedio il bilancio di un'impresa». Il riferimento è anche alle polemiche scoppiate negli ultimi giorni sulla manifestazione del Lido [
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Ma sull'attenti sono richiamate anche le associazioni di categoria: «il problema esiste e la deriva è iniziata da tempo. E' facile organizzare delle "one night", magari al centro di una località, a fianco ai locali di tendenza: ma non è fare impresa e creare sviluppo» prosegue Muresu che pone l'attenzione anche sugli orari stabiliti e sui controlli: «ben vengano delle iniziative quando sono ancora aperti gli stabilimenti balneari ma fare una discoteca in spiaggia è tutta un'altra cosa. Il risultato? Crea solo danni alle attività e impoverisce il tessuto produttivo, chiedetelo agli imprenditori» incalza l'ex titolare della Siesta.
Sulla discoteca che ha fatto ballare milioni di persone, salutato gli esordi di Elisabetta Canalis e battezzato l'amore di Simona Ventura con Stefano Bettarini, Muresu ha tanti ricordi: «abbiamo organizzato gli after, i buffet pre-serata e portato la strategia dei tavoli con il privè
Siestino. Tanta gente è cresciuta con noi, dj, pr e animatori. Erano anni in cui si teneva aperto tutti i giorni e la gente arrivava da ogni parte della Sardegna, molti turisti dalla Costa Smeralda ritenuta troppo snob». La domanda è d'obbligo nel finale: è previsto un ritorno? «Se il mercato è questo non ci pensiamo proprio. Continuamo ad investire ad Ossi (alla discoteca Dolce Vita in un comune di poco più di 5mila anime ndr) durante l'inverno, ma Alghero ci ha deluso».
Nella foto: Piero Muresu (a destra) col fratello Peppino