A.B.
9 luglio 2015
Olbia: arte e cultura in aeroporto
All´Art-Port Gallery, in programma la mostra Corbula, dedicata ai simbolismi del cestino sardo. Al Corner, invece, spazio a Vibrazioni di colore, del filone cooking art
OLBIA - La Geasar presenta le due nuove esposizioni degli spazi Art-Port dell’Aeroporto Olbia Costa Smeralda: “Corbula” e “Vibrazioni di colore”. All’Art-Port Gallery, per tutto il mese di luglio, il cestino sardo e l’arte dell’intreccio sono protagonisti del percorso culturale curato in collaborazione con l’artista sassarese Alessandro Pintus e con il Comune di Castelsardo, uno dei centri sardi più rinomati per la produzione del tradizionale oggetto d’uso domestico. Al Corner, Angela Pala presenta la sua “Vibrazioni di colore”.
Corbula è il titolo della mostra, con un chiaro riferimento al modello di cestino più diffuso nella Sardegna dell’Ottocento. Sono tanti i comuni sardi interessati da questa attività dell’intreccio. E’ un’esposizione pregnante ed efficace sulla maestria e la fantasia del popolo sardo che, con il pretesto creativo, si racconta contaminando le rappresentazioni con la sua terra e la cultura. Ad accompagnare la mostra dei dipinti su tela di Pintus, che affronta il tema dei decori e della vivacità delle simbologie raccontate nell’intreccio di fibre naturali, una collezione di antichi cestini originali provenienti dal prestito del Museo di Castelsardo. L’artista pone in evidenza un dettaglio o un quarto di cestino, reinterpretando con una chiave di lettura contemporanea la visione predominante sul colore acceso. Il percorso è affascinante per i suoi continui richiami agli elementi classici dei decori della tradizione artigianale che coinvolge non solo il cestino ma l’intaglio del legno, come la pittura su ceramica, dai costumi sardi, agli uccelli, tori, cervi, ai fiori. Anche le cromie sono quelle appartenenti alla storia dell’isola, il verde interno, il rosso, il bianco e il nero, il viola e le tonalità del blu.
In questa esposizione dedicata all’arte dell’intreccio nell’Isola, Alessandro Pintus concentra la sua produzione nelle geometrie del cestino tradizionale sardo. Per secoli quest’oggetto d’uso domestico tra le comunità isolane, ha avuto una funzione più strumentale che estetica. Con la sua natura di intreccio di fibre robuste, si evolve piano piano con decorazioni di stoffe e lane colorate, fino a dominare la scena domestica diventando un valore identitario e contenitore di linguaggi artistici. Pintus, riprende i motivi dell’intreccio, evidenzia i particolari del disegno, del potere narrativo degli elementi diversi per area di provenienza, di culture ed esperienze sociali contrapposte. Così le pavoncelle si confrontano con la riproduzione in linee del “ballu tundu” , il ballo circolare tipico della Sardegna. L’artista contraddistingue il suo lavoro con l’invasione di colore della sua stessa opera, per poterne amplificarne la carica comunicativa, traducendo in un linguaggio contemporaneo esperienze e sentimenti antichi.
Lo spazio dell’Art-Port Corner, ha cambiato invece impostazione e, per tutta l’estate, sarà curato con un tema fisso, che guiderà la selezione dei progetti espositivi. E’ stato infatti inaugurato il filone dedicato interamente al food per la valorizzazione di tutti gli artisti impegnati in questo tema con la pittura di nature morte, fotografia macro ed elementi della nostra tradizione alimentare italiana. La mostra in chiusura, “Astratto di Carasau”, dell’artista di Nurachi Marco Pili, ha sfruttato la circolarità e le sfumature di cottura del pane carasau. Composta da sette opere dove anche il pane della tradizione sarda, il “carasau” diventa pretesto per raffigurare simbologie antiche, segni di radici millenarie che accompagna con tocchi di colore rosso e nero, metteva anche inevidenza la potenza di quella testimonianza cibaria. Le opere di Pala, proseguono quindi il tema e, con una pittura dai toni brillanti, aprono ad un percorso di attesa al self con Vibrazioni di colore, titolo che rafforza la scelta esuberante delle cromie e del soggetto “pesce”. La sua è una ricerca artistica basata su estetica e bellezza, mutevole nel tempo ed é giunta alla scomposizione della forma per creare, agli occhi dell'osservatore, forti emozioni. E’ un viaggio nella metamorfosi, sia materica che cromatica, che accompagna l’artista dalla chiusura all’esplosione libera del colore che invade lo spazio. Forte di un linguaggio pittorico fluido intreccia forme e segni per restituire una visione onirica e vibrante. Le mostre saranno visitabili per tutto il periodo di luglio ad orario continuato. Gli spazi sono sempre aperti ai visitatori in modalità autonoma e libera, ciascuna esposizione è supportata da una presentazione dell’artista e delle opere in mostra.
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