ALGHERO - Con la calda estate, il moltiplicarsi delle antenne per telefonia e dei potenti rice-trasmettitori per reti wi-fi, oltrechè del baccano notturno, riprende la lotta di molti cittadini algheresi. Accorato appello al sindaco, assessore all'Ambiente, presidente del Consiglio e consiglieri comunali affinchè il quartiere del porto nei pressi di via Catalogna e del Parco Manno non diventi la zona di concentrazione dell'inquinamento da decibel e da elettrosmog. Ma le segnalazioni arrivano anche da L.go S.Francesco dove l'area pedonale nelle ore notturne diventa un parcheggio di autobus con musica a tutto volume. Già raccolte un centinaio di firme.

Gli abitanti hanno inoltrato richiesta di accesso agli atti per capire come mai vengano autorizzate installazioni su edifici privati non previste nel piano delle radiofrequenze del 2002. «Nella zona, da decenni, insistono già alcune RSB (radio stazioni base) per telefonia mobile che ora vengono implementate su altri edifici» sottolineano.

«Vogliamo la modernità, vogliamo che i telefonini funzionino bene e abbiano una buona ricezione - è l'appello dei residenti - ma vogliamo una sola stazione radio nel nostro cortile, e non vogliamo essere assediati dall’inquinamento elettromagnetico come accade a Monte Mario a Roma con un continuo implemento di antenne». I residenti chiedono, inoltre, «di essere cittadini informati e ottenere i dati dei rilievi delle emissioni elettromagnetiche effettuati dall'Arpas e l’applicazione dei principi della recente sentenza 722/2013 della Corte di Cassazione che sancisce che le scelte urbanistiche dei servizi primari ‐ compresi quelli per le radiofrequenze ‐ spettano agli enti locali».

Nella foto: una recente antenna installata in via Catalunya ad Alghero