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Antonio Sini 23 agosto 2006
«Il Comune di Alghero vi rimborsa 600 euro»: è una truffa
Due donne girano per la città a caccia di anziani soli, sollecitando la compilazione di un modulo relativo ad un rimborso Comunale “fasullo”. Nessuno denuncia alle forze dell’ordine, si ha paura
«Il Comune di Alghero vi rimborsa 600 euro»: è una truffa

ALGHERO - L’estate come ormai solito, riserva storie di truffe, tentativi talvolta strani, ma veri. Alcune segnalazioni sono giunte in redazione da residenti ad Alghero che riferiscono di spiacevoli episodi. Vittime, manco a dirlo, gli ultra ottantenni. Per spiegare l’accaduto useremo nomi di fantasia. Di solito i fatti riferiti si svolgono così: al portone del condominio, si presentano due donne distinte. Alla prima persona anziana che si incontra chiedono con garbo: «Il signor Cocco che abita al primo piano è lei? Siamo due impiegate del Comune. Dobbiamo ritirare il modulo che lei o sua moglie dovevate compilare. Il modulo –continuano le abbordanti- che abbiamo lasciato ieri nella cassetta della posta, per poter procedere alla restituzione di 600 euro a chi ha già compiuto 80 anni». A questo punto l’anziano, ignaro che ai suoi danni si sta perpetrando un raggiro, spontaneamente risponde: «Non mi chiamo Cocco, io sono Soggiu, e abito al secondo piano!». I malfattori hanno centrato l’obiettivo! Il signore torna indietro, e li accompagna a casa dove c’è la sua moglie, che al sentir che il Comune deve restituire 600 euro drizza le orecchie. Le due donne vengono fatte entrare in casa, e qui il tentativo di raggiro entra nel vivo. «Signora, potrebbe farci vedere il libretto della pensione?», chiede una delle due. Qui scatta la difesa dell’anziana donna che "annusa" la truffa per strada. «Scusate, ma io non ho trovato fogli da compilare nella mia cassetta delle poste, semprechè non lo abbia preso mia figlia, aspettate che la chiamo, un attimino». «Non è il caso, ribattono le due donne truffaldine, ripassiamo domani». L’aver nominato una figlia che poteva essere di ostacolo ai piani della coppia di truffatrici, è stata la salvezza per l’ignara ottantenne, con il marito che assisteva alla scena. La nonnina “sveglia” ha comunque avvisato la figlia, che senza tentennare ha pensato bene di chiedere lumi ai servizi sociali del Comune di Alghero. La risposta è stata che nessun impiegato va in giro per le case a chiedere alcunché, tantomeno prendere visione di libretti di pensione. Questo, a detta dell’impiegata è uno stratagemma per poter frugare all’interno di un libretto che quasi sempre contiene la pensione degli anziani. Non solo. Potrebbe accadere che mentre una delle due o entrambe le donne tengono a bada, con argomenti futili, gli anziani, in casa possa entrare una terza persona che rovisti nei cassetti e faccia incetta di monili, orologi e di contante che i vecchi tengono sempre a portata di mano. Siamo stati investiti del problema e lo abbiamo subito reso di dominio pubblico, ma abbiamo trovato “resistenze” da parte dei familiari a sporgere denuncia ai danni di ignoti per tentata truffa. Ma è bene ricordare comunque che nessun ente manda personale a casa per rimborsi di qualunque genere. Si ricordi che le truffe cominciano dalla strada, dove gli anziani vengono letteralmente abbordati: in questo caso, è buona norma diffidare, anche se si viene chiamati per nome e cognome, e non fermarsi per dare ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i soldi o libretti di pensione. La prima regola, di fronte a qualunque problema o per avere delle spiegazioni, è sempre chiamare il 113 della Polizia , oppure il 112 dei Carabinieri.



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