ALGHERO - L’architetto-artista Giovanni Oliva espone per Amnesty International nelle sale dell’Obra Cultural in via Ardoino, 44 (piazza del Teatro) sino al 29 giugno. Sono opere composte con materiali che non sono creati dalla mano dell’artista, ma frammenti raccolti dall’artista dalle sponde del mare; selezionati con sapienza estetica e non solo. Pezzi di legni scavati dal mare, assemblati attraverso una nuova linfa che non è solo estetica ma anche umanitaria: vogliono testimoniare le vite alla deriva di migranti in fuga da terre matrigne e inospitali.

Insieme alle opere viene proposta la campagna di Amnesty International "S.O.S. Europa prima le persone poi le frontiere" perchè è più che mai necessario e urgente che l'Unione Europea intervenga con un'operazione di ricerca e soccorso dotata di risorse adeguate e con mandato europeo, per onorare quella che è una responsabilità comune a tutti i paesi. Tra le opere esposte “brani” concettuali come la valigia che trasporta nascosto nel suo ventre un bambino migrante che dovrà essere partorito una seconda volta ma in altro Continente rispetto alla sua prima nascita africana.

Nella mostra è possibile sottoscrivere, grazie alla presenza dei volontari di Amnesty International, una petizione rivolta al governo Renzi per riprendere le operazioni di soccorso in mare di Mare Nostrum perché da sempre, nella storia dell’umanità, le donne e gli uomini si sono mossi seguendo le vie d’acqua, le rive dei laghi, i corsi dei fiumi, le coste marine. Nel corso dei millenni, da ostacolo al cammino di un’umanità sempre più contadina, il mare si è trasformato nella principale e vantaggiosa strada percorribile. Basta galleggiare e seguire la linea di costa, scrive Antoni Arca nella presentazione della mostra. Lunedì 29 alle ore 21.30, a conclusione dell’esposizione, verranno effettuate le letture di brani letterari “migranti” da parte dell’attore Ignazio Chessa.