A.B.
27 giugno 2015
«Occuperemo il ponte di Fertilia»
«Occuperemo il ponte», dichiara il presidente della Borgata Luciano Solinas, che sottolinea come «nessuno può confondere la speculazione con la carità»
ALGHERO - «Abbiamo voluto dire alle Istituzioni le nostre ragioni, e non accettiamo che sotto il velo dell’accoglienza e della carità si insinuino speculatori che pretendono di “ricoverare” i rifugiati in uno stabile fatiscente, in parte dichiarato inagibile, senza luce, ne acqua ed ormai diventato colonia per “tortore e colombi”! A casa nostra questa non si chiama accoglienza, ma sfruttamento della disperazione e speculazione!». Queste sono alcune delle testimonianze che si sono succedute questa mattina (sabato), vicino al ponte che collega Fertilia con Alghero, dove gli abitanti della Città di Fondazione si sono ritrovati per manifestare il proprio malcontento.
«Siamo pronti ad occupare il ponte, in modo vero e definitivo, se il prefetto concederà alla Cooperativa Sdp l’utilizzo di un locale non a norma, presumibilmente preso in subaffitto (non autorizzato dalla Regione?) da un gestore che a luglio sarà di fronte al giudice per la sentenza che dovrà definire la pratica di sfratto promossa dalla Regione Sardegna per gravi inadempienze». Così gli abitanti ed i commercianti di Fertilia questa mattina, in un incontro che, col passare del tempo si è riscaldato ben al di la dei 32gradi che segnava il termometro. davanti all’assessore comunale con delega alle Borgate Natacha Lampis, che ha garantito una particolare attenzione alla vicenda da parte della Giunta e del sindaco, gli abitanti della borgata ed il presidente del Comitato Luciano Solinas hanno evidenziato che il ruolo dello stabile dell’ex Hotel Bellavista è centrale nel progetto di riqualificazione urbana dell’intera Città di Fondazione, e che «una sua destinazione a “Lager” per rifugiati sarebbe il fallimento dell’intero progetto».
«Una soluzione intollerabile – sottolinea il Comitato - che non a caso viene a ricadere su Fertilia. Infatti, l’eccesso di tolleranza dimostrato per trent’anni per la comunità Rom, il cui unico risultato saranno i tumori e le leucemie che la nostra comunità verrà a dover rilevare tra qualche tempo a causa dei valori di Pcb e diossine rilevate dalle verifiche effettuate sul campo che nessuno ha i soldi per smaltire, ha dato a molti l’illusione che questa collettività possa subire in silenzio qualsiasi angheria. Così non sarà! Da oggi, infatti, scatta il conto alla rovescia che decreterà una serie di manifestazioni che vogliono testimoniare il fatto che se qualcuno pensa di risolvere un problema ricoverando questi poveri ragazzi a Fertilia, la comunità non è disposta a tollerare più nulla». Da qui, l’appello alle Istituzioni, ed in primis al sindaco ed al prefetto, affinché intervengano immediatamente per bloccare questo «ennesimo assalto alla diligenza e tutelino sia la salute di questi disperati che cercano asilo in Italia ed anche quella della nostra Comunità che ha sacrosanto diritto di poter programmare il proprio futuro senza essere mortificata per l’ennesima volta», conclude il presidente Solinas.
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