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M. P. 26 giugno 2015
Caicco naufragato all’Asinara: Guardia costiera salva il comandante
La Guardia Costiera di Porto Torres trae in salvo il comandante dell´unità. Avviata attività di prevenzione inquinamento in Area marina protetta
Caicco naufragato all’Asinara: Guardia costiera salva il comandante

PORTO TORRES - E’ successo mercoledì intorno alle 20: un'imbarcazione vela/motore in legno tipo "caicco" di oltre 20 metri battente bandiera greca ha fatto naufragio in località "Porto Bianco" a Cala d'Oliva nell'Isola dell'Asinara, andando a collidere contro la scogliera a picco. A bordo dell'imbarcazione vi erano tre persone, due donne e un uomo. Le due donne, una di nazionalità italiana e l'altra serba, sono riuscite a mettersi in salvo grazie all'intervento di un diving locale, il Cala d’Oliva diving center di Alessandro Masala, mentre il comandante dell'unità, un uomo di nazionalità italiana, è riuscito a lanciarsi in mare solo quando l'unità era ormai incagliata sulla scogliera, finendo tra i flutti del mare agitato ed è stato immediatamente tratto in salvo dalla motovedetta della Guardia Costiera di Porto Torres CP 810, che è riuscita ad awicinarsi alla scogliera nonostante le condizioni proibitive del mare.

L'operazione Sar è iniziata intorno alle 19, quando la Sala operativa della Capitaneria turritana ha intercettato il Mayday dell'imbarcazione denominata "Mantalena", senza governo e in procinto di finire sugli scogli in prossimità di Cala d'Oliva dell'Asinara. Immediatamente, la Guardia Costiera turritana ha assunto il coordinamento delle operazioni, inviando in zona la dipendente Mn Cp 810, unità Sar specializzata nella ricerca e soccorso, invitando il comandante dell'unità ad indossare i giubbotti di salvataggio e a mantenere la calma in attesa dei soccorsi. All'arrivo della motovedetta in zona operazioni, i militari hanno intercettato il caicco ormai in prossimità della scogliera.

A quel punto, il comandante dell'unità, con il quale la Sala operativa ha mantenuto un costante contatto radio, non ha potuto far altro che lanciarsi in acqua, dove è stato prontamente recuperato dalla motovedetta e trasferito in sicurezza a terra presso l'ormeggio di Cala d'Oliva per ricongiungersi con gli altri componenti dell'equipaggio, per nessuno dei quali SI sono rese necessarie cure mediche. Conclusasi con successo l'operazione di soccorso delle persone, il Comando della Capitaneria di porto di Porto Torres ha dovuto subito fronteggiare un'altra emergenza, questa volta 'finalizzata a prevenire un potenziale inquinamento in Area Marina Protetta. Dalle prime informazioni acquisite dal comandante del caicco, infatti, è emerso che nelle casse di carburante dello stesso vi erano circa 800 litri di gasolio.

Dopo la diffida prevista dalla Legge sulla Difesa del Mare, comunque non ottemperata dal comandante dell'unità naufragata, è iniziata l'attività di monitoraggio non rilevandosi tracce di inquinamento, anche se il sopraggiungere del buio e le avverse condimeteo non hanno consentito l'immersione del nucleo sub W.F. In applicazione del Piano Antinquinamento Locale, il Comando della Capitaneria di porto turritana ha interessato il Ministero dell'Ambiente per un intervento urgente. «In questi casi, infatti, - conferma il Capitano di Fregata (Cp) Marco Nobile - le procedure operative prevedono, prima di qualsiasi intervento sul relitto, la rimozione del carburante presente nei serbatoi, proprio per evitare eventuali dispersioni in mare». Il Ministero dell'Ambiente ha già autorizzato l'intervento di rimozione del carburante, che sarà eseguito nei prossimi giorni con mezzo della Società convenzionata Cast Alia Ecolmar.

Oggi stesso, comunque, al fine di evitare eventuali fuoriuscite di prodotto in mare e, quindi, per proteggere il delicato ecosistema dell'Area Marina Protetta, sono state posizionate delle panne galleggianti a protezione del relitto, mentre le dipendenti unità navali effettueranno attività di monitoraggio continuo in collaborazione con il personale subacqueo dei W.F.. La Capitaneria di porto ha awiato due inchieste, una amministrativa sul sinistro marittimo per accertare le cause, dinamiche ed eventuali responsabilità dell'incidente e una penale. Per quest'ultima, sin nell'immediatezza degli eventi si è provveduto ad informare il Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Sassari per analizzare e valutare eventuali responsabilità penali legate al comportamento tenuto dal comandante del caicco prima, durante e dopo l'affondamento. E' al vaglio degli inquirenti, infatti, l'ipotesi di reato di naufragio colposo, come pure le responsabilità legate al non aver eseguito la diffida della Guardia Costiera e l'abbandono del relitto in mare, per di più in una zona sottoposta a vincoli ambientali in quanto Area Marina Protetta.



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