A.B.
17 giugno 2015
Slacci legittimi, arriva la sentenza del Tar
Il Tribunale amministrativo regionale della Sardegna si è espresso contro l´ordinanza cosiddetta Salva morosi del sindaco di Orgosolo
ORGOSOLO - Gli slacci delle utenze plurimorose sono legittimi. Ora a confermarlo è anche il Tar Sardegna su un ricorso presentato da “Abbanoa”, rappresentata dall’avvocato Maria Giovanna Murgia, contro un’ordinanza del sindaco di Orgosolo. Il provvedimento dell’Amministrazione Comunale, emanato lo scorso dicembre, vietava al Gestore unico di interrompere l’erogazione nonostante ci fossero casi di morosità aggravata. La cosiddetta ordinanza “Salva morosi” è stata, però, annullata dai giudici del Tribunale amministrativo regionale perché «è espressione di uno sviamento nell’esercizio dei pubblici poteri - si legge nel dispositivo della sentenza - in quanto il Comune, estraneo al rapporto contrattuale gestore/utente, impedisce all’ente gestore di azionare i rimedi di legge tesi a interrompere la somministrazione di acqua nei confronti di utenti non in regola col pagamento dei corrispettivi. Il potere amministrativo utilizzato con l’emanazione dell’ordinanza - proseguono i giudici - è oggettivamente privo dei presupposti di contingibilità (ossia di accidentalità, eccezionalità ed imprevedibilità) e di urgenza e risulta essere del tutto improprio e inadeguato».
Come sostenuto da Abbanoa lo slaccio di un’utenza plurimorosa, per la quale sono rimaste inevase negli anni diverse bollette e caduti nel vuoto i solleciti di pagamento, non può essere minimamente assimilabile a una situazione improvvisa che può essere affrontata con un’ordinanza d’urgenza. «In sostanza - ribadiscono i giudici del Tar - all’Autorità comunale non può essere riconosciuto un ruolo nello svolgersi del rapporto d’utenza tra il destinatario della fornitura idrica ed il soggetto gestore e in ordine al suo sviluppo contrattuale». Con queste motivazioni, il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso promosso da Abbanoa ed annullato l’ordinanza sindacale. Inolte, il Comune di orgosolo è stato condannato anche al pagamento di 2mila euro di spese legali più gli oneri accessori.
La sospensione dell’erogazione dell’acqua non è l’effetto immediato al mancato pagamento di una bolletta, ma la conseguenza del protrarsi nel tempo di un atteggiamento elusivo delle regole e del servizio che, al contrario, vengono rispettati da otto sardi su dieci. Abbanoa fa una netta distinzione tra chi è realmente in difficoltà e chi è semplicemente “specialista del non pagare”. «Ai primi – spiegano - sono infatti garantite diverse soluzioni: dalle tariffe agevolate per le famiglie a basso reddito ai lunghi piani di rateizzazione, passando per il servizio di conciliazione e di recupero crediti. Ai secondi viene richiesto di mettersi in regola nel rispetto della stragrande maggioranza dei clienti che paga regolarmente il servizio».
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