ALGHERO - «Era un po' di anni che non venivo in Sardegna. Sono molto contento di essere stato invitato dal mio storico navigatore (Tiziano Siviero, ndr.), che è nell'organizzazione. E' uno spot che faccio per presentare questa nuova vettura, l'Abarth 695 biposto. E' una macchina acquistabile ovunque. Qui l'abbiamo dovuta modificare per partecipare come apripista. Faremo solo l'apertura a Cagliari e la prova speciale finale». A raccontarsi è Massimo Biasion, il conosciutissimo “Miki”, che con la “Lancia Delta Integrale” conquisto il Campionato del Mondo nel 1988 e nel 1989 (oltre ad un Campionato Europeo e ad un Campionato Italiano, entrambi nel 1983), imponendosi in 17 rally (dalla prima, nel Rally d'Argentina'86, passando per MonteCarlo, SanRemo, Portogallo, Svezia, l'Olympus ed il Safari, fino al Rally di Grecia, vinto nel 1983 su Ford Escort), e salendo per ben quaranta volte sul podio.

E' lui l'attrazione principale per gli appassionati di tutte le età (tra un "selfie" ed un autografo), che hanno invaso festosamente il parco assistenza del Rally Italia Sardegna 2015, unica tappa italiana del World Rally Championship, che prende il via con lo Shakedown di questa mattina (giovedì). I piloti hanno partecipato ad un'apprezzata sessione di autografi, per poi sfilare in giro per la città a bordo di automobili decappottabili d'epoca. In testa al corteo, proprio Miki Biasion. «Torno in Sardegna, posto meraviglioso, dov'ero stato tanto tempo fa. Domani (oggi per chi legge), andrò con Tiziano a visionare le prove speciali. Sicuramente tutto sarà degno di un Mondiale», spiega il campione, che poi “fa le carte al Campionato.

«E' un Campionato combattuto. Non c'è il dominio di un pilota o di una marca. Questo per il movimento motoristico è una cosa estremamente positiva. Non posso fare un nome. Sicuramente, i favoriti si contano sulle dita di una mano e sono i primi cinque della classifica. Ma questa gara è molto dura (certamente per le temperature, ma soprattutto per la lunghezza delle speciali) e potrebbe venir fuori qualche exploit interessante». La chiusura è dedicata ai piloti italiani: «Bertelli si sta facendo bene le ossa – chiosa Biasion – e Andreucci finalmente si misura a livello alto. Anche loro posso fare qualcosa di buono».

Nella foto: Miki Biasion