Mariangela Pala
30 maggio 2015
Porto Torres e Asinara: protagonista la pesca sostenibile
Consumo consapevole e pesca sostenibile, argomenti centrali della due giorni concentrati sul progetto Fish & Cheap, promosso dal Parco Nazionale dell’Asinara e Area Marina Protetta “Isola dell’Asinara”
PORTO TORRES - Pescatori, grossisti, distributori e ristoratori, sono gli attori principali del tessuto economico che riguarda la valorizzazione delle specie neglette. «Il prodotto pescato se non viene distribuito e promosso nel modo migliore coinvolgendo tutti i protagonisti della filiera, rende inutile il lavoro fatto dal pescatore». Così il direttore del Parco dell’Asinara, Pierpaolo Congiatu durante il Workshop ieri presso l’Hotel Libyssonis. Nella giornata di giovedì il convegno all’Asinara sul patrimonio ittico del Mediterraneo. Due giornate dedicate al consumo consapevole e alla pesca sostenibile: questi gli argomenti centrali della due giorni concentrati sul progetto Fish & Cheap, promosso dal Parco Nazionale dell’Asinara e Area Marina Protetta “Isola dell’Asinara”, volto alla promozione di un consumo responsabile delle risorse ittiche e di metodi di pesca a basso impatto ambientale.
Gli incontri hanno visto la partecipazione di relatori scientifici internazionali, operatori di filiera dai pescatori a grossisti e distributori, enti di ricerca, ristoranti. Dopo i saluti istituzionali da parte di Delfo Poddighe, membro del Consiglio Direttivo del Parco Nazionale dell’Asinara e l’introduzione ai temi da parte di Marco Costantini di WWF Italia – Marine Program, Bachir Chabou, Presidente della piattaforma magrebina della pesca artigianale, ha aperto i lavori con la presentazione delle diverse comunità di pescatori del Mediterraneo (Grecia, Italia, Francia e Spagna) e dei loro obiettivi: quelli di garantire una pesca artigianale sostenibile e di offrire un posto di rilievo per i pescatori professionali nello sviluppo, attuazione e monitoraggio delle misure di gestione della pesca nelle zone costiere.
Il contributo delle Amp nella gestione della pesca è stato presentato da Marco Costantini e da Paolo Guidetti, Professore di Ecologia all’Università di Nizza, che in particolare ha relazionato circa il ruolo delle Amp nella gestione della pesca, presentando l’esperienza dell’Amp di Torre Guaceto. Marie Catherine Santoni, assistente del monitoraggio scientifico della Riserva Naturale delle Bocche di Bonifacio, ha poi introdotto un caso di studio condotto nell'ambito della realtà corsa sul pescaturismo. Una valida alternativa alla pesca tradizionale nella quale coinvolgere i "turisti del mare" per una giornata di esplorazione dell'arte dei pescatori che utilizzano attrezzi selettivi rispettosi dei fondali.
Altra testimonianza internazionale sulla pesca artigianale e la gestione partecipata è quella di José Rios, consulente del Wwf per la pesca che sta lavorando al miglioramento della gestione nel settore della pesca artigianale in Spagna e nel Mediterraneo. Nicola Fois, del Servizio Produzione Ittiche AGRIS Sardegna, ha presentato la sperimentazione del progetto della pesca con nasse ad apertura temporizzata per la riduzione del danno da pesca fantasma. Una visione metodologica nell’ambito della scelta delle specie neglette promosse da Fish & Cheap quella presentata da Giovanni Vargiu, responsabile scientifico del Progetto per il Parco Nazionale dell’Asinara.
Simona Clò, responsabile del progetto Sharklife ha fornito uno spaccato sulla salvaguardia e lo stato di conservazione dei pesci cartilaginei nel Mediterraneo. Particolarmente interessante lo scambio di idee con i pescatori che, nodo fondamentale della filiera, hanno una nuova opportunità economica e al tempo stesso sostenibile per l’ambiente, quella di continuare a trasferire la tradizione attraverso nuove esperienze di pescaturismo. Con il workshop “Sviluppo di nuovi mercati per un consumo responsabile delle risorse ittiche”, l’attenzione si è rivolta alle buone pratiche di consumo responsabile a partire da Bruna Valettini, responsabile del progetto Fishscale, eccellenza concreta dell’Acquario di Genova nella divulgazione e promozione del pesce ritrovato.
ConsuMare Giusto con Daniele Tibi che in Piemonte ha, attraverso iniziative ed eventi di educazione ambientale, promosso la crescita di “nativi sostenibili”, nuove generazioni attente alla sostenibilità ambientale. Interessante iniziativa imprenditoriale quella di Anna Bozzano, biologa marina, che a Barcellona con El Peix al Plat ha avviato due assi di intervento dalla divulgazione alla commercializzazione delle specie neglette. E uno straordinario esempio virtuoso con l’adozione del pescato locale nelle mense scolastiche è quello presentato da Marco Franciosi alla Direzione dell’azienda Speciale Pluriservizi di Viareggio.
Grande partecipazione da parte di tutti gli attori della filiera locale con interessanti spunti di riflessione da parte della distribuzione all’ingrosso, come sottolineato dall’intervento di Roberto Rivieccio sui dati sulle richieste delle specie neglette promosse da Fish & Cheap, sia della ristorazione, rappresentati da Giampaolo Tugulu di Castelsardo e Massimiliano Cilia di Porto Torres, pronti ad adottare nel proprio Menu almeno una specie “Fish & Cheap” e a creare e proporre ricette dedicate. Un vero e proprio riposizionamento di percezione di valore quello proposto da Alessandrina De Vita, operatrice del settore turistico, che attraverso eventi esclusivi dedicati, propone una immagine chic del consumo responsabile.
Giuseppe Gusinu della Conad ha testimoniato una nuova tendenza sul consumo alimentare con un incremento del pesce rispetto alla carne e prospettato nuove opportunità di mercato sul versante delle specie neglette. Andrea Cossu, professore dell’università di Sassari, ha sottolineato l’importanza di lavorare su un marchio per certificare la sostenibilità di prodotti sia ittici che vegetali; Aurelia Castiglia Prunas suggerisce l’utilizzo del pescato invenduto come concime per l’agricoltura. Paolo Guidetti ha sottolineato l’importanza di contenere i costi del pesce negletto per consentirne un consumo diffuso. «Gli incontri di questi giorni sono per noi solo un punto di partenza – ha dichiarato Pierpaolo Congiatu, direttore del Parco dell’Asinara – e gli interessanti spunti raccolti ci stimolano a riflettere sul futuro immediato di iniziative di formazione e divulgazione sul tema. Supportare i ristoratori attraverso laboratori di cucina o affiancare gli stessi nella formazione del personale significa poter avviare un processo culturale importante che ci aiuta a salvaguardare l’ambiente, nostra priorità.»
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