S.I.
12 maggio 2015
Sassari: protesta degli infermieri precari
«E’ passato un anno, la politica e le istituzioni hanno avuto tempo e modo di fare il loro corso e rendersi conto del problema, ma dalla nostra ultima manifestazione niente è cambiato». Cosi il comitato degli intermieri precari e disoccupati della Provincia di Sassari
SASSARI - «E’ passato un anno, la politica e le istituzioni hanno avuto tempo e modo di fare il loro corso e rendersi conto del problema, ma dalla nostra ultima manifestazione niente è cambiato». Cosi il comitato degli intermieri precari e disoccupati della Provincia di Sassari.
«Noi vogliamo ricordare il 12 maggio, giornata dell’infermiere, in questo modo. Intanto il Comitato è continuato a crescere, cementando il proprio profondo dissenso verso queste scelte scellerate che vessano le nuove generazioni di infermieri, della quale troppo spesso si sparla, si pretende e si impartisce, senza cognizione di causa nella maggior parte dei casi, ma che nessuno ascolta. Infatti, numerosi sono stati i nostri tentativi di portare a collaborazione la risoluzione di questo problema, che non è solo di stampo sanitario, ma ormai anche economico e sociale».
«Mai nessun rappresentante politico, regionale,del territorio Sassarese o istituzione cittadina, si è interessato a questa grande emergenza che attanaglia il nostro territorio. Il comitato è cresciuto, il numero di colleghi disoccupati è aumentato, ed è salito a quasi 500 ragazzi che giornalmente sognano l’opportunità di poter mettere a servizio le proprie capacita lavorative, non siamo e non vogliamo essere gente di passaggio, ma purtroppo a dismisura aumentano i professionisti, che con la valigia sotto braccio, sono costretti a emigrare all’estero alla ricerca del sogno americano. Il comitato è ormai divenuto un espressione sociale, che richiama a gran voce giustizia e equità; Cerchiamo un dialogo proficuo e condiviso che porti a una collaborazione e una condivisione di idee e proposte, in quanto riteniamo che il problema, nonostante l’inaudita gravità, sia anche di rapida soluzione se solo ci fosse la volontà».
«Il numero di infermieri mancanti, sulla base delle piante organiche redatte dalla ASL e della Aou, è altissimo, e questo ricade ragionevolmente anche sul servizio erogato agli utenti, con delle ovvie e ragionevoli ricadute sociali sulla carne viva della popolazione.
Di contro numerosi professionisti, che per anni sono stati precari presso le aziende sanitarie cittadine, venendo formati e sulla quale si è investito formazione, tempo e risorse, pian piano e uno dopo l’altro, si spostano verso le altre aziende sanitarie sarde se non addirittura della penisola, che offrono maggiori certezze, e che i concorsi li fanno».
«Il lavoro del comitato non si è mai fermato, abbiamo portato la nostra istanza a conoscenza e alla ribalta dell’opinione pubblica e continueremo a farlo. Rappresentiamo con coraggio e orgoglio centinaia di ragazzi la quale si vedono privati di un futuro, ma che non si danno per vinti, e che si oppongono a gran voce a questa disoccupazione dilagante e alla precarietà, dannose al lavoratore e all’utenza. Nei prossimi giorni il comitato si riunirà e intraprenderà altre forme di protesta, dove continueremo a chiedere a gran voce di bandire un concorso per infermieri che a Sassari manca dal lontano 2009».
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