Red
1 luglio 2006
Ennio Asuni «Il risultato referendario sprona il centro sinistra a lavorare insieme»
«La schiacciante vittoria del No al Referendum sulla Riforma Costituzionale voluta dal governo Berlusconi, è l’ultimo atto di una triade elettorale che ha visto il centro-sinistra vincere su tutti i fronti - politiche, amministrative, ed ora anche la consultazione referendaria - facendo fallire il tentativo della destra di dare una spallata al Governo Prodi, appena insediatosi, ritornando al più presto alle urne. La fotografia che, viceversa, esce dai tre mesi di dura competizione elettorale, è assai più omogenea del previsto, con l’Unione sempre vincente - di un soffio alle politiche, con largo margine a livello amministrativo e locale - e capace di respingere con la mobilitazione del suo popolo - ma anche con l’assenso di molti elettori del centro-destra - l’attacco leghista alla Costituzione. Da un punto di vista squisitamente politico, questi fatti smentiscono, innanzitutto, la discutibile teoria secondo la quale la destra sarebbe maggiormente in sintonia con il paese, specie con la sua parte più dinamica e avanzata, mentre la sinistra, arroccata su posizioni ormai superate, rappresenterebbe la conservazione. Non è così. La vittoria del NO anche al Nord, con l’esclusione del Lombardo-Veneto, dove vincono i Sì (ma non a Milano e a Venezia), anche se di poco, è la testimonianza non solo della maturità raggiunta dai cittadini italiani, che con questo voto hanno dimostrato attaccamento alla legge fondamentale della Repubblica e il rifiuto di salti nel buio; ma anche che i valori dell’unità nazionale, dell’uguaglianza fra i cittadini, della coesione sociale in nome di diritti universali e inalienabili della persona, non sono affatto fuori dal tempo, ma ancora vitali e non riformabili. E’ indubitabile, nonostante questo non fosse un Referendum sul governo Prodi, che l’attuale maggioranza esca rafforzata dal voto e legittimata nella sua difficile azione di governo; mentre grossi problemi si affollano nella Casa della Libertà, priva ormai di un programma politico-economico, sconfitta inesorabilmente nel suo core business istituzionale pattuito con la Lega, con una parte della sua coalizione fortemente critica e riottosa, e praticamente senza più una leadership affidabile. La speranza è che ora la destra italiana superi la lunga fase populista legata al berlusconismo, consegnandolo definitivamente alla storia, ed entri nella dimensione effettivamente democratica, abbandonando, da un lato, la tentazione dell’uomo solo al potere, dall’altro, il culto della personalità, queste sì, categorie politiche veramente fuori dal tempo. Anche ad Alghero, con oltre il 70percento dei suffragi contrari, la devolution è stata seppellita con quella valanga di NO che avevamo sollecitato durante la campagna elettorale. Questo grande risultato, che fa il paio con il forte recupero operato dall’Unione nel corso delle elezioni politiche di aprile, sollecitano il centro-sinistra cittadino a compiere un percorso unitario e compatto, in grado di costituire una alternativa forte e innovativa all’attuale governo della città».
Ennio Asuni, Segretario D.S
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