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S.A. 17 aprile 2015
Una targa ai bastioni per Salvador Espriu
Ad Alghero una stele per ricordare Salvador Espriu, grande poeta catalano. Lunedì sui bastioni Marco Polo la cerimonia di inaugurazione
Una targa ai bastioni per Salvador Espriu

ALGHERO - Una stele donata dalla Città di Barcellona ricorderà il poeta catalano Salvador Espriu, in occasione del centenario della nascita. Il sindaco di Alghero Mario Bruno e Jaume Ciurana, assessore alla Cultura di Barcellona, terranno la cerimonia di inaugurazione della stele che avrà luogo lunedì prossimo, 20 aprile, con inizio alle ore 11 nei bastioni Marco Polo, lato Torre della Polveriera, per poi proseguire con i saluti delle Autorità nelle sala della Biblioteca del Mediterraneo, in piazza Molo.

Salvador Espriu i Castelló (Santa Coloma de Farners, 10 luglio 1913 – Barcellona, 22 febbraio 1985) è stato un poeta, drammaturgo e romanziere catalano. Le sue opere sono scritte in lingua catalana. Sulle orme del padre studiò Diritto presso l'Università Autonoma di Barcellona, dove si laureò nel 1935. In questa epoca conobbe e frequentò il poeta Bartomeu Rosselló-Pòrcel. Nel 1936 iniziò gli studi di letteratura classica ed egittologia, studi che interruppe nel 1936 allo scoppiare della guerra civile spagnola. Finita la guerra fu proibito l'insegnamento della lingua catalana e fu soppressa l'Università Autonoma di Barcellona. Nel 1966 Espriu partecipò ad una riunione clandestina promossa dagli studenti universitari e alla quale presero parte diversi intellettuali catalani. Per questo fu scoperto, multato ed arrestato. Fu uno dei quattro padri fondatori dell'Associazione di scrittori in lingua catalana.

Espriu fu uno scrittore molto prolifico e poliedrico; tuttavia le sue opere si possono raggruppare in quattro grandi categorie: liriche, elegiache, satiriche e didattiche. Insieme a Josep Pla e a Josep Maria de Segarra fu uno dei primi scrittori che, nonostante i divieti, riprese a scrivere in lingua catalana. Le sue principali opere letterarie sono tre: Il cimitero di Sinera (El cementiri de Sinera, dove Sinera sta per Arenys letta al contrario), La prima storia di Esther (Primera història d'Esther) e La pelle del toro (La pell de brau), che probabilmente è anche la sua opera più conosciuta e con la quale Espriu esterna la sua visione delle problematiche storiche, morali e sociali della Spagna dei suoi tempi. La sua poesia del dopoguerra è caratterizzata da un profondo ermetismo. Ricorrente e ossessiva è la presenza della morte, della tristezza del mondo rovesciato dalla guerra (per questo rovesciò nelle sue liriche anche il nome della sua tanto amata Arenys in Sinera), della solitudine e dell'impotenza dell'uomo davanti all'evolversi funesto della storia.

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