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Vittorio Guillot 14 aprile 2015
L'opinione di Vittorio Guillot
Perchè censurare la parola Zingaro?
<i>Perchè censurare la parola Zingaro?</i>

Qualche giorno fa si è accesa una polemica perché Salvini è stato sospeso da Facebook per aver usato la parola Zingaro. Non che a me Salvini e l’indipendentismo leghista siano particolarmente simpatici, anzi, ma francamente non capisco il motivo di questa censura dato che il termine zingaro è riportato in tutte le enciclopedie e dizionari della lingua italiana per indicare un soggetto che appartiene ad una etnia nomade proveniente dall'Asia e arrivata in Europa oltre 1000 anni fa. All'estero sono chiamati gitani, bohemien, gipsy etc. Fra l’altro, tra coloro che vogliono censurare questa parola non vedo nessuno che abbia l’autorità di modificare e stravolgere la lingua italiana. Tra i censori, infatti non c’è, per esempio, alcun dirigente della Accademia della Crusca ma, piuttosto, molti che in testa hanno tanta crusca ed arroganza ma niente cervello e materia grigia. Tra l'altro gli zingari si suddividono, a loro volta, in sinti e rom. Perciò è sbagliato chiamarli tutti 'rom', come sarebbe sbagliato chiamare 'piemontesi' tutti gli italiani. Allo stesso modo il termine 'negro' è usato per indicare le persone con la pelle nera. Infatti in tutte le enciclopedie e i vocabolari della lingua italiana con quel termine, non dispregiativo e non razzista, sono indicati i soggetti di 'razza negroide', originaria dell'Africa.

Piuttosto me la prendo con certi individui che pretendono di imporre autoritariamente, in nome di una superiorità morale e culturale che non hanno affatto ma che si attribuiscono autoreferenzialmente, quali siano le parole 'politicamente corrette' che gli altri, secondo loro, sarebbero tenuti ad usare. Se accettiamo che il primo imbecille che si alza la mattina ci imponga persino quali parole possiamo o non possiamo adoperare la nostra libertà non è alla frutta ma al torsolo. Tutto qua. A parte ciò, per me è pacifico che zingari e negri, gialli e bianchi siano esseri umani e non umanoidi. E’ altrettanto pacifico che debbano essere schiaffati in galera se delinquono, a prescindere dalla razza e dalla cultura. Ovviamente non credo affatto che si possano tollerare e giustificare i comportamenti delinquenziali, ovviamente quando ci sono, in nome della diversa 'cultura' di chi li compie. Questa discriminazione la trovo razzista e, quindi, la rifiuto. Quanto a certe zingarelle che hanno dichiarato in tv di vivere rubacchiando sul metrò di Roma e che, così, guadagnano 1000 euro al giorno , è possibile che abbiano raccontato frottole per esibizionismo e spavalderia. Sta di fatto che chi viaggia a Roma sulla metropolitana è massimamente esposto al rischio del borseggio ed in questo gli zingari sono dei professionisti. Non sono solo loro a rubare e non tutti gli zingari sono dei borseggiatori, ma tra loro la percentuale è altissima. Si può chiedere conferma alla polizia. Comunque i 'campi nomadi' sono una indecenza che grida vendetta e devono sparire ovunque ve ne siano.

Perciò penso che abbia fatto bene il sindaco di Alghero a trovare per loro una diversa soluzione abitativa e speriamo che il problema sia definitivamente risolto. Credo, tra l’altro, che dalla soluzione di quel problema abbiano tratto vantaggio tutti gli abitanti della zona e che. così, si sia costituito un precedente molto importante.Tutti i senza casa della città , infatti, a questo punto, sono legittimati a chiedere la assegnazione di alloggi comunali alle stesse condizioni a cui sono stati consegnati agli zingari. Ora sta agli ex nomadi integrarsi e abitare civilmente le case che gli sono state assegnate. Se non lo fanno e volessero tornare a vivere nei campi, come prima, non gli sia consentito . Piuttosto ritornino la da dove son venuti, ossia in Bosnia e dintorni. Sia chiaro che non ho detto che tutti gli zingari siano ladri e che solo loro lo siano. Io ne conosco uno che traffica in ferro vecchio e che lavora sodo, assieme ad alcuni giovani della sua etnia, e ciò non mi sta bene, ma benissimo.A me , invece, nella civilissima Londra il portafoglio fu rubato da un giovane bianchissimo e velocissimo e a Genova ho visto una tenera coppietta di italianissimi ragazzi fare altrettanto. Sappiamo dalle cronache, però, che molte zingarelle rubano, e rubano con destrezza. Mi sapete dire dove e da chi hanno imparato l'arte del furto con destrezza? Credete, sinceramente, che l'abbiano imparata all'oratorio delle orsoline o nel loro ambiente familiare e tribale? E se anche, per assurdo, l'avessero imparata all'oratorio, credete che i loro genitori non sappiano come e dove trascorrono le loro giornate e come 'guadagnino' i quattrini che portano a casa. Pensate, in ogni modo, che sia lecito che non sappiano dove e come i figli passano le giornate e come si procurino i quattrini? Non credete, a questo punto, che qualcosa di guasto ci sia nel modo di vivere e di comportarsi di quegli zingari? e sottolineo la parola 'quegli'! Non credete , se consentono o, addirittura, istigano ed obbligano i loro figli a delinquere, che sarebbe il caso di togliere loro la patria potestà, come succederebbe, o dovrebbe succedere, per gli italiani che si comportano nello stesso modo? Io, cari amici, non sono affatto razzista.

Non credo, cioè, che una razza umana sia geneticamente, intellettualmente e moralmente superiore alle altre. Queste fesserie , che furono propagandate in particolare da Moleschott, Lombroso, De Gobineau e Niceforo ,e che, purtroppo, furono credute anche dalla nostra Grazia Deledda, sono state smentite dalla stessa scienza. Quelle fesserie purtroppo fecero, comunque, un danno enorme anche se, ricordiamolo, i loro fautori si proclamarono evoluzionisti, darwiniani, democratici, progressisti e, ovviamente, di sinistra. Infatti quelle nefaste teorie furono fatte proprie dal nazismo, con gli esiti terrificanti che conosciamo. A parte ciò non trovate che determinate deviazioni, come quella di consentire o, peggio, di istigare e istruire i bambini al furto, nascano in precisi ambiti sociali? Siete certi che le tribù e le famiglie zingare siano estranee a questo tipo di devianza? E se questo tipo di devianza viene accertato, credete che uno stato serio debba far finta di niente, possa girare la testa dall'altra parte ed accettarla nel rispetto di non si sa bene quale cultura? Se , come è successo, in una scuola, per timore delle reazioni del 'maschio dominante', si dovesse tollerare la presenza di un bambino sporco e pidocchioso, solo perché zingaro, e si allontanasse un bambino italico affetto da un Herpes, credete che si sia agito in maniera giusta o che si sia ceduto ad una forma di razzismo e di prepotenza? Ricordiamoci sempre che questa è la terra che i nostri antenati hanno dissodato, che queste sono le città che hanno costruito, che questa è la civiltà a cui hanno dato vita, nel loro interesse, certo, ma anche dei loro figli e delle generazioni che li hanno seguiti. Perciò abbiamo il diritto dovere di progredire , aggiornando , rispettando e facendo rispettare da chiunque il nostro patrimonio culturale e giuridico che i nostri vecchi ci hanno tramandato. Certo, anche gli altri hanno diritto di campare, dato che sono figli della Madre Terra e possono venire da noi nei limiti delle nostre possibilità di accoglienza e se sono disponibili ad integrarsi. Ciò premesso, non siete convinti che uno stato che voglia fare l'interesse dei suoi cittadini, di tutti i suoi cittadini, debba pretendere da chiunque il rispetto delle sue leggi, delle persone e dei loro beni? Io sono convinto di questa funzione dello stato, senza la quale è impossibile parlare di comunità e di solidarietà sociale perchè saremmo di fronte alla più assoluta disgregazione individualistica, priva di un senso sociale e comunitario. Saremmo alla lotta di tutti contro tutti, alla legge della giungla in cui non vincono i migliori ma i più spregiudicati .Purtroppo , in Italia questo senso sociale mi sembra che stia decadendo sempre più. Ciò mi preoccupa perché vedo la nostra comunità allo sbando ed in mano a delinquenti e delinquentelli di ogni razza e genere : zingari, negri, musulmani, cristiani, mafiosi, politici, burocrati, affaristi e faccendieri italici, rossi, bianchi e neri.



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