Antonio Burruni
17 giugno 2006
Indigestione di versi con il laboratorio poetico
L’organizzazione è stata curata dalla Società Umanitaria, in collaborazione con il centro di lettura della scuola Sacro Cuore
ALGHERO - “La poesia è roba che si mangia”. Non è una battuta, ma il titolo del laboratorio di scrittura giocosa e golosa per bambini dai 9 agli 11 anni che si è chiuso oggi nelle aule del I circolo didattico del Sacro Cuore. L’organizzazione è stata curata dalla Società Umanitaria, in collaborazione con il centro di lettura della scuola ospitante. Il laboratorio non è altro che una cucina di parole creative per giovani cuochi-poeti. Il capo-chef non è un cuoco di fama internazionale, ma Alessandra Berardi, docente nuorese, da sempre impegnata in tutte le arti comunicative. Poetessa, scrittrice, traduttrice, pubblicitaria, ha scritto e messo in scena diversi spettacoli comici. I più piccoli la conoscono come autrice delle canzoni del programma Rai “L’albero azzurro”. La Berardi si è detta felice dell’opportunità che le è stata data di lavorare ancora una volta con bambini della sua Regione. La mattinata è stata scandita da fantasiose ricette, come le tartine di quartine, gli spiedini di vocali o le macedonie di fandonie. Con quartine, composizioni mono - vocaliche e tautogrammi, ha lavorato per far riscoprire ai bambini il sapore delle parole, cogliendo il gusto esatto delle poesie. Tutto questo tramite lezioni-ricette che insegnano a mescolare allegramente i segreti del linguaggio. Una degustazione guidata, insomma. Tutto questo con lo scopo di far capire alle nuove leve che leggere e scrivere non deve rappresentare sempre la solita minestra per chi ha veramente fame di novità.
nella foto il laboratorio di poesia con Alessandra Berardi
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