A.B.
28 marzo 2015
Biennale Arte e Natura: inaugurato il Monolito sardo
La Maddalena ha ospitato l´opera vincitrice della prima edizione della rassegna d´arte e donata dall’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena all’Amministrazione Comunale ed all’intera comunità maddalenina
LA MADDALENA - Alla presenza dei bambini delle scuole dell’Istituto comprensivo di Via Carducci e dell’Istituto San Vincenzo è stata inaugurata l’opera “Monolito sardo” dell’artista Fiorenzo Zaffina, vincitrice della prima edizione della “Biennale Arte e Natura”. L’opera è stata donata dall’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena all’Amministrazione Comunale ed all’intera comunità maddalenina. Posizionata nel porto di Cala Gavetta l’installazione è stata premiata «per la raffinata rielaborazione di un materiale come la pietra intagliata con pennellate cromatiche di sorprendente armonia con il contesto naturale».
La cerimonia d’inaugurazione ha visto protagonisti i bambini, che con le loro domande e curiosità rivolte all’artista hanno animato l’interpretazione dei diversi significati che l’installazione potrebbe assumere. Un blocco di marmo scolpito che rimanda a una simbologia antica, quella del monolite, arricchito con i tratti della natura circostante.
«Le domande e le curiosità poste dai bambini rappresentano il significato più profondo della sfida che abbiamo provato a lanciare con la “Biennale Arte e Natura” – spiega il presidente Giuseppe Bonanno – la funzione dell’arte come tentativo di porsi domande e creare un confronto costruttivo a partire dalle opere e dalla sensibilità degli artisti. Il dono che l’Ente Parco ha voluto fare all’intera comunità maddalenina rappresenta questo tentativo che vogliamo continuare a portare avanti nelle prossime edizioni della “Biennale”». «La natura come fonte di ispirazione: il vento, la pietra, il mare e i colori dell’Arcipelago - ha spiegato l’artista Zaffina rispondendo alle domande dei bambini, incalzato sul significato dell’opera – Il significato sta negli occhi di chi guarda, – ha sottolineato - l’opera non appartiene all’artista, ma si rinnova continuamente nello sguardo dello spettatore».
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