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M.L.P.C. 26 marzo 2015
«Fatto tanto per i disabili dal 2011» parla la Coadi
L’Amministrazione e i disabili. Arriva la replica del vicepresidente della Coadi: “Sostenere che “al Comune di Cagliari dei disabili non gliene frega niente” appare ingeneroso del lavoro fin qui svolto dalla Coadi e da quella parte dell’amministrazione comunale che si è distinta per sensibilità e per operatività”. Di seguito le parole di Petrucci, consigliere di Meglio di prima non ci basta
«Fatto tanto per i disabili dal 2011» parla la Coadi

CAGLIARI – Fa ancora parlare di se il disabile che lo scorso fine settimana, durante la due giorni di apertura straordinaria dell’ex carcere di Buoncammino, si è visto negare da parte di un vigile la sosta in auto nelle vicinanze del penitenziario. La corsa a prendersela contro Zedda è stata veloce e scontata, ma da parte del sindaco la replica è arrivata rapida: «Non esiste nessuna ordinanza che riservi zone di sosta a me, ai consiglieri, agli assessori. Questa Giunta ha eliminato tanti privilegi». Della stessa sorta i commenti dei consiglieri di Sardegna Pulita Secchi e Dore: «Da consigliere, ordinanza o non ordinanza, non mi sarei mai permesso di provare ad entrare con la mia auto e credo nessuno dei miei colleghi».

Insomma pare proprio che lo sfogo del disabile cagliaritano sia diventato un pretesto per attaccare la Giunta e fare polemica gratuitamente tanto che anche Nicola Grandesso Silvestri, Vice presidente della COADI (Consulta Associazione Disabili), si è sentito costretto a dire la sua: «Non ci pare opportuno entrare nel merito di quanto accaduto, in quanto nessun componente del direttivo Coadi, né delle associazioni di disabili cagliaritane si è recato presso il monumento: era noto che l’edificio non fosse accessibile ai disabili, per sua struttura, per concezione architettonica e per l’impossibilità di qualsivoglia efficace intervento negli appena quattro mesi dal trasferimento dei detenuti nel nuovo penitenziario di Uta.

Eppure il post in questione sembra essere stato il pretesto per dare la stura a critiche – a volte arrembanti – contro il Comune, con commenti e condivisioni di privati cittadini e di alcuni rappresentanti della politica e della stampa, che arrivano a sostenere che "al Comune di Cagliari dei disabili non gliene frega niente"».

A questo proposito il vicepresidente Coadi precisa che dal dicembre 2011 insieme all’Amministrazione comunale tanto si è fatto in tema di abbattimento delle barriere architettoniche: i marciapiedi del quartiere San Benedetto (quello a Cagliari col maggior numero di anziani) sono stati adeguati alle esigenze dei disabili e testati dai disabili stessi; lo stesso è stato fatto sul nuovo Lungomare di Sant’Elia e si sta facendo anche sul lungomare Poetto. Ancora: è stata adeguata la platea del teatro Massimo e con la Commissione Cultura e gli organizzatori di Monumenti Aperti si sta procedendo alla schedatura dei siti accessibili.

«Siamo consapevoli - continua Grandesso - che la strada per una città completamente accessibile a tutti è ancora lunga ma siamo anche consapevoli che nessuno ha la bacchetta magica. Riteniamo, però, un successo essere riusciti a inaugurare una metodologia di lavoro che prevede il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini direttamente interessati dagli interventi dell’amministrazione».

«Sostenere, pertanto, che “al Comune di Cagliari dei disabili non gliene frega niente” appare quanto meno ingeneroso del lavoro fin qui svolto dalla Coadi e da quella parte dell’amministrazione comunale che si è distinta per sensibilità e per operatività. Sull’accessibilità degli esercizi commerciali, tema sollevato nello stesso commento, la Coadi ha aperto un tavolo di lavoro per il loro progressivo adeguamento, nel rispetto delle norme e delle caratteristiche storiche e architettoniche dei locali.

Invocare (l’altrui) diritto al parcheggio in zone in cui vige il divieto solo perché in possesso del contrassegno disabili, inoltre, è pretestuoso e mistificatorio: il possesso del pass non rappresenta un lasciapassare universale, ma garantisce alcuni diritti in specifiche condizioni indicate dal codice della strada. Infine, non riconosciamo coloro che, a vario titolo, si eleggono a portavoce di “chi ha difficoltà a camminare” o “non gode di buona salute”, elencando altri temi cari al dibattito pubblico, ma non necessariamente pertinenti con le istanze e i bisogni della cittadinanza disabile».

Filippo Petrucci, consigliere comunale di Meglio di prima non ci basta, ha dichiarato a questo proposito a Cagliarioggi.it: «La nota della Coadi evidenzia ancora una volta lo sforzo fatto da tutta l’amministrazione in questi anni per l’abbattimento delle barriere architettoniche: meno barriere vuol dire una città più facile da vivere per tutti, portatori di handicap, bambini e anziani».

Petrucci continua: «Sono contento perché il piano di interventi su San Benedetto nacque dopo un’assemblea pubblica organizzata da Meglio di Prima non ci basta insieme al circolo Copernico del PD, un incontro proprio per parlare di barriere architettoniche; da lì venne l’impulso poi portato avanti dall’amministrazione. Chi ha usato argomenti falsi per mera speculazione politica su questi temi dovrebbe vergognarsi; la politica, almeno quando tratta certi argomenti, dovrebbe provare a tenere un profilo un po’ più alto».

Nella foto Nicola Grandesso Silvestri



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