A.B.
19 marzo 2015
Comitato Zonale Nurra: «presidente ripensaci»
Alcuni consiglieri hanno scritto una lettera aperta per ringraziare il presidente dimissionario Daniele Dore e chiedergli di ripensarci
ALGHERO – Continuano a far discutere le dimissioni rassegnate dall'ormai ex presidente del Comitato Zonale Nurra Daniele Dore [LEGGI]. Infatti, alcuni consiglieri eletti lo scorso 20 dicembre in rappresentanza delle borgate di Santa Maria la Palma (Sergio Melis ed Alberto Sanna), di Arenosu–Fighera (Claudio Chessa) e della borgata di Guardia Grande (Giovanni Cocco) ringraziano Dore per tutto l’impegno profuso in questi tre mesi di attività del Comitato Zonale Nurra e scrivono una lettera aperta.
Accuse ingiuste e incoerenti rispetto al tuo operato non devono costringerti ad assumere decisioni affrettate che in questo momento così delicato ti chiediamo di ripensare. Il tuo comportamento nel coordinare i lavori del Consiglio Direttivo sono stati ineccepibili, hai dimostrato eccellente capacità di sintesi unitamente a una condotta democratica e rispettosa delle prerogative dei consiglieri. Hai rappresentato il Comitato Zonale Nurra in tutti i tavoli istituzionali riuscendo in breve tempo a diventare il punto di riferimento del territorio, in rappresentanza di tutti i cittadini, difendendo sempre gli interessi della nostra Comunità attraverso il confronto costruttivo e il dialogo propositivo. La tua rettitudine morale nel respingere azioni preordinate dall’esterno, ha impedito a chi ha lavorato nell’ombra, di scardinare la volontà dei cittadini che eleggendo i consiglieri del territorio intendevano portare avanti un’azione comune, uniti nell’obbiettivo di perseguire un progetto per lo sviluppo economico, sociale e culturale di questa meravigliosa area del Comune di Alghero.
Forse pensavano di poterti manovrare a seconda della convenienza, ma così non è stato. Probabilmente hai oscurato il protagonismo di taluni, che nelle segrete stanze pensavano e decidevano azioni da far presentare nel Consiglio Direttivo e poi pretendere di imporre il famoso “prendere o lasciare”, tanto si vota e abbiamo la maggioranza, senza il confronto nel merito, il dibattito costruttivo e la condivisione di eventuali azioni che devono ricadere nel territorio a vantaggio di tutti e non di pochi. Probabilmente chi vuole avere mani libere per decidere, prima spezza l’unione dei cittadini e mentre gli altri litigano agisce indisturbato. Grazie Daniele.
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