I conti dell'Osservatorio universitario di Alghero al centro della discussione pubblica e della strumentalizzazione politica. Intanto, l'organizzazione dell'edizione 2015 del Wrc procede con l'individuazione della nuova base operativa
ALGHERO - I numeri si sa, si prestano a discussioni e accendono il dibattito. Mai come in questo caso però, i dati sul rally del 2014 ad Alghero, presentati pubblicamente diversi mesi fa, nel totale silenzio degli interessati, dal gruppo di lavoro del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica di Alghero, col laboratorio Turismi e Territorio (responsabile scientifico Arnaldo Cecchini, a cura di Cristian Cannaos, Giuseppe Onni e con il contributo di Ivan Blečić, Giovanna Fancello e Dario Canu), e rilanciati da
Quotidiano di Alghero [
LEGGI] nei giorni in cui più si discute della tappa 2015 del Wrc in Sardegna, rischiano di diventare un formidabile pretesto di strumentalizzazione. Tanto che autorevoli esponenti politici si lasciano andare a dichiarazioni bizzarre, vedendo dietro i numeri dell'Osservatorio i più diversi "attentati" al turismo (come se ci fosse qualcuno che non vorrebbe il Wrc ad Alghero). Intanto, l'organizzazione procede spedita, con l'Amministrazione che ha individuato la nuova base operativa e già studia tutte le misure da adottare dal 9 al 14 giugno [
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C'è poi chi, è il caso dell'ex sindaco Marco Tedde, vede un «grosso problema d'informazione in città» (non è la prima volta che se la prende con la stampa). Lo scrive su
Facebook e chiama così a raccolta gli albergatori del Consorzio turistico (gli stessi che hanno fornito i dati all'Osservatorio universitario), affinchè si facciano immediatamente sentire. In realtà, il presidente Stefano Visconti, proprio dai microfoni di
Alguer.it, era già stato molto chiaro circa il ritorno economico del rally per la città [
GUARDA]. Ma tant'è, in questo polverone sterile è possibile anche che albergatori smentiscano colleghi e Osservatorio alla ricerca dell'altra verità. Insomma, ad Alghero ci si divide, come spesso accade quando gli interessi aumentano, nel frattempo a Cagliari per volontà dell'assessore Francesco Morandi si studia il bando su cui far veicolare il finanziamento regionale per l'evento mondiale. Per uno strano gioco del destino, proprio quel prof Morandi scelto dall'allora sindaco Tedde per sedere nel consiglio d'amministrazione della Fondazione Meta insieme a Stefano Visconti.
In realtà, l'obbiettivo dell'Osservatorio, come riportato testualmente da
Alguer.it, era tutt'altro che interpretabile e quantomai saggio, soprattutto per simili eventi di portata mondiale, che dovrebbero avere ricadute economiche e sociali il più possibile diffuse sul territorio. «Per capire chi c’è, cosa fa, quanto spende, come si muove e come la città partecipa a quest’evento e quali spazi vengono messi in gioco; ogni volta andrebbero valutati ricadute e impatti per poter poi ragionare sull’opportunità di ripeterlo e per poter intervenire e migliorare le ricadute positive e limitare quelle negative». Insomma: altro non si tratta che di un report da potersi utilizzare come base di partenza per migliorare l'organizzazione e valutarne i reali ritorni in termini anche economici.
Dati molto oggettivi [
LEGGI IL DOCUMENTO INTEGRALE], come il confronto tra 2013 e 2014 degli
arrivi e dalle
presenze nello stesso periodo (giugno): presenze (133325 nel 2013 contro i 129505 del 2014), mentre gli arrivi hanno premiato il 2014 (178768 del 2013 contro i 181020 del 2014). Con un focus sui 15 giorni a cavallo dell'evento, che ha registrato circa 300 persone in più rispetto al 2013. Come qualsiasi report, sono stati infine calcolati i costi diretti e indiretti: 940mila euro il pubblico finanziamento; 290mila euro circa la Tosap e 30mila euro la Tari non riscosse "abbuonate". Anche questo potrà sembrare strano che rientri nel conteggio, ma quando si organizzano eventi su suolo pubblico ci sono oneri non arbitrariamente applicabili.