A.B.
13 marzo 2015
Arte: a Tempio i Rapidi sguardi di Pedroni
Da sabato 14 a domenica 22 marzo, Tempio Pausania ospiterà la mostra personale dell´artista Cristina Pedroni
TEMPIO PAUSANIA - «Nell'arte informale si rifiuta ogni forma e figura, per questo bisogna concentrarsi sullo stato d'animo dell'artista. Impulsività e azione sono la via per dar vita all'opera. Il vero protagonista è l'Inconscio, grazie ad esso si crea un'Immagine Emotiva sulla tela, che diventa un registratore di sensazioni». Così, l'artista Cristina Pedroni presenta la sua mostra personale, in programma a Tempio Pausania da sabato 14 a domenica 22 marzo.
L'artista ricorda le parole di Jackson Pollock, che diceva: «l'inconscio è un elemento molto importante dell'arte moderna e penso che le pulsioni dell'inconscio abbiano grande significato per chi guarda un quadro». La mostra sarà visitabile tutti i giorni, dalle ore 9.30 alle 19.30, nell'Ufficio Turistico di Tempio Pausania, in Piazza Mercato 3.
E' la stessa Pedroni a raccontarsi: «il mio percorso ha inizio al Liceo Artistico “Fabrizio De Andrè” di Tempio Pausania, dove cominciai a sperimentare varie discipline artistiche come: disegno dal vero, scultura, disegno tecnico e plastica ornamentale, ma il mio corso era concentrato sulla grafica pubblicitaria, prima su carta e poi al computer e così ho ottenuto il mio diploma in grafica pubblicitaria. Terminata l'esperienza del liceo, ho frequentato il corso quadriennale all'Accademia di belle Arti di Sassari, cambiando però indirizzo e scegliendo il corso di decorazione. Qui finalmente il mio docente riuscì a farmi capire quale tecnica fosse più adatta al mio modo di essere e mi consigliò di procurarmi una tela grande 2metri per uno e di iniziare a "sfogare" le mie emozioni senza limitarne né spazi né forme. Prese vita così la mia passione per l'arte informale nata in Europa tra gli Anni Venti e Cinquanta, in piena guerra mondiale. Quest’arte, infatti, rappresenta il rifiuto totale per qualsiasi forma e figura; nessun viso, nessun paesaggio, ma solo ciò che sente l'artista nel momento in cui realizza l’opera, siano belle o brutte emozioni, la tela registra tutto questo. La sensazione che si ha più spesso guardando un quadro informale è la mancanza di terreno sotto i piedi, la precarietà del tutto, la non concretezza delle cose, sensazioni che purtroppo accomunarono la maggior parte degli artisti in quegli anni così tristi. Per concludere potrei aggiungere che trovo quest'arte molto attuale nel suo senso, penso infatti che anche ai giorni nostri a volte il terreno sotto i piedi manchi a molti e che le concretezze in molte cose non ci siano. La libertà di esprimerci senza chiusure e limiti mentali ci fa sentire meglio, a me capita ogni volta completo un mio quadro».
Nella foto: un particolare di un'opera di Cristina Pedroni
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