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PPP 7 giugno 2006
«Seppelliamo la Devolution con una valanga di no»
Ennio Asuni, segretario cittadini dei Democratici di Sinistra fa un appello a tutte le forze politiche affinchè mettano da parte i colori delle proprie bandiere sul voto per salvare la Costituzione
«Seppelliamo la Devolution con una valanga di no»

ALGHERO - Non un confronto elettorale normale. Per il segretario dei Ds Ennio Asuni, l’appuntamento con l’imminente Referendum sulla Devolution, assume una valenza del tutto diversa, considerato che «la Carta Costituzionale del 1948, su cui si andrà a decidere, è la legge fondamentale della Repubblica garante dell’unità nazionale, e va difesa e salvata con il contributo di tutte le cittadine e di tutti i cittadini italiani». Asuni mette in luce l’importanza di un voto che non dovrà essere di bandiera: «Il suo valore simbolico e sociale è così alto che la salvezza dei principi fondamentali, svincola, per certi versi, gli elettori dalle personali appartenenze politiche e pone ogni cittadino in libertà davanti alla propria coscienza e al proprio insindacabile giudizio».

«E’ bene capire, in primo luogo, che il 25 giugno non si vota pro o contro il governo Prodi. L’obiettivo primario è quello di ribadire, in modo che non lasci adito a dubbi, che il patto fondativo della Repubblica Italiana, scritto all’indomani del crollo della dittatura fascista, non può essere stravolto per volere di una maggioranza parlamentare temporanea, di qualsiasi colore essa sia - il testo, infatti, modifica 53 articoli su 85 della seconda parte della Costituzione - ma solo per volontà democratica di tutto il popolo italiano. E’ per questo motivo che - ne siamo convinti - anche molti elettori del centro-destra voteranno in piena coscienza contro una legge che non condividono e che sanno di avere subìto per un odioso ricatto della Lega, la quale ha barattato l’approvazione della legge con la stessa sopravvivenza del governo Berlusconi».

A detta del segretario diessino la Devolution «è pericolosa anche per le garanzie democratiche e per i diritti sociali nel nostro Paese. Con il forte accentramento dei poteri da parte del Premier, il quale, dall’alto della sua insostituibilità, può sciogliere le Camere e quindi tenere sotto ricatto l’intero Parlamento e l’indebolimento delle prerogative del Presidente ridotto al ruolo di maggiordomo della Repubblica, si viene a produrre un pericoloso squilibrio dei poteri a favore dell’esecutivo che non si riscontra in nessun’altra democrazia occidentale». Ecco perchè Ennio Asuni ritiene di dover dire No in occasione del voto referendario di giugno: «Bisogna seppellire questo increscioso disegno con una valanga di NO e salvare i valori progressisti ancora vitali della nostra Costituzione».

nella foto il segretario cittadino Ds Ennio Asuni



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