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S.I. 5 marzo 2015
Legambiente contro il Rally Costa del Sud
Legambiente Sardegna condivide pienamente le preoccupazioni espresse dal Circolo “Il Fenicottero” di Assemini, in merito allo svolgimento del 1° Rally Costa del Sud, previsto per il 6-7-8 marzo 2015, il cui percorso, nel suo sviluppo, andrà ad interessare la strada provinciale n°1
Legambiente contro il Rally Costa del Sud

CAGLIARI - Legambiente Sardegna condivide pienamente le preoccupazioni espresse dal Circolo “Il Fenicottero” di Assemini, in merito allo svolgimento del 1° Rally Costa del Sud, previsto per il 6-7-8 marzo 2015, il cui percorso, nel suo sviluppo, andrà ad interessare la strada provinciale n°1 (che attraversa le montagne di Assemini e Santadi). «In questo non ci sarebbe nulla di strano, non fosse per un dettaglio tutt'altro che trascurabile: la strada in argomento, dove, fra derapate e accelerazioni, sfrecceranno i bolidi in gara, si trova all'interno del neonato Parco Regionale di Gutturu Mannu e dell'area di interesse comunitario S.I.C. “Monte Arcosu”».

«Come associazione ci chiediamo se la Regione Sardegna, che l'ottobre scorso ha approvato la legge istitutiva dell'area protetta e che oggi vediamo sponsor della manifestazione motoristica, abbia considerato i riflessi negativi di questo genere di competizione, in ambiti in cui è prevista la tutela degli habitat di specie animali e vegetali e dove non sono consentite attività che alterino la qualità dell'ambiente naturale.
Ci appelliamo ai comuni e agli altri enti interessati nella gestione del Parco, soprattutto a quelli di Assemini e Santadi attraversati dal circuito, affinché svolgano da subito, anche in assenza della costituzione formale degli organi di gestione, un'attenta valutazione dell'iniziativa proposta, e neghino le autorizzazioni allo svolgimento della gara, perché abbiamo ragione di credere che per la manifestazione in argomento non sia stata chiesta nessuna Valutazione di Incidenza, obbligatoria per i siti di importanza comunitaria, in assenza di piano del Parco.»

«Quale sarà, oltre l'impatto diretto della gara (rischio collisione animali, disturbo della fauna, produzione abnorme di polvere, danni al manto stradale) quello indiretto portato dalle attività collaterali alla gara, dall'afflusso di turisti e visitatori, dalla produzione di rifiuti? Quali garanzie offre l'organizzazione in proposito? L'Assessorato Regionale agli Enti Locali chieda agli Enti interessati, che si applichino da subito le norme di salvaguardia provvisorie di cui all'art.21 della legge regionale n°20/2014 e le indicazioni contenute del Piano di Gestione del S.I.C. “Monte Arcosu”, che non sono delle vaghe dichiarazioni di intenti ma norme da applicare e far rispettare.»



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