A.B.
28 febbraio 2015
Credito alle imprese: appello alla Regione
In Sardegna erogati prestiti per oltre 12miliardi di euro ma solo 903milioni vanno all’artigianato. Appello ai consiglieri regionali da parte di Confartigianato Sardegna. «Urge rifinanziamento dei Consorzi Fidi Artigiani», dichiara il presidente Folchetti. Gli allarmanti dati del costo del denaro
CAGLIARI - In un anno, alle imprese sarde sono andati oltre 12miliardi di credito, di cui 903milioni al comparto artigiano: solo il 7,4percento del totale. Per il comparto, la contrazione dei finanziamenti è stata del 2,7percento, ben 25milioni di euro. L’esiguità dei finanziamenti contrasta con il peso del settore: 37mila aziende che rappresentano il 25percento del sistema produttivo isolano. Allarmante anche la situazione del costo del denaro: gli imprenditori sardi pagano il 2,89percento in più (185punti base) rispetto alla media nazionale. I dati sull’accesso al credito delle imprese sarde, emergono dal dossier “Tendenze del credito alle imprese artigiane” dell’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha rielaborato i dati della Banca d’Italia e di Artigiancassa, paragonando i dati di settembre 2014 rispetto a quelli dello stesso mese di 2013.
«Le condizioni generali di offerta del credito alle imprese sarde sono migliorate – afferma il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna Maria Carmela Folchetti – crescendo dello 0,9percento rispetto alla media nazionale dello 0,9percento mentre sono nettamente peggiorate per quelle artigiane. Il finanziamento alle piccole imprese – prosegue - resta, purtroppo, ancora legato alla percezione di un credito ad alto rischio e quindi la dinamica di queste erogazioni resta frenata. Questi dati non fanno che confermare il perdurare e l’aggravarsi della stretta creditizia sulle imprese artigiane». In termini percentuali, la contrazione maggiore la subisce la provincia dell’Ogliastra con il -5,3percento, seguita da Nuoro con il -4,5percento. Quella minore è in provincia di Carbonia-Iglesias con lo -0,8percento. In termini assoluti, ovvero in milioni erogati, gli artigiani della provincia di Cagliari hanno ottenuto 245milioni di euro, seguiti da Sassari con 184milioni di affidamenti. Seguono Olbia-Tempio (158milioni), Nuoro (108), Oristano (79), Carbonia-Iglesias (49) ed Ogliastra (33). Da sottolineare come l’Ogliastra (13,9percento) e Carbonia-Iglesias (12percento) siano rispettivamente la prima e quarta provincia in Italia dove i prestiti all’artigianato sono più alti rispetto al totale dei finanziamenti ai settori produttivi.
Allarmanti sono invece i dati sul costo del denaro. A livello nazionale, la Sardegna è seconda, dopo la Calabria, con un tasso medio dell’8percento, cresciuto di 10punti base rispetto al 2013. Il gap dell'Isola rispetto alla media italiana è di +185punti base. La condizione migliore si trova in Trentino, con 5,11 e -104 rispetto alla media nazionale. Tra le province, nelle prime dieci posizioni nazionali ne troviamo tre sarde: dopo il primo posto assoluto di Crotone (con il 9,44percento), al quarto c’è Olbia-Tempio, con un tasso del 9,25percento, ovvero +46punti base in un anno. Al quinto posto l’Ogliastra, con il 9,21percento, 19punti base rispetto al 2013. All’ottavo posto Carbonia-Iglesias, con il 8,93percento, 70punti base in più. Seguono Nuoro (8,33percento e +85punti base), Sassari (7,82percento e +12 punti base), Medio Campidano (7,78percento, +35punti base), Cagliari (7,56percento, -21punti base) ed Oristano (7,00percento, -14punti base). A Bolzano le condizioni migliori: 4,82percento e -31punti base) con una media italiana del 6,15percento e -31punti base rispetto al 2013. «Pare incredibile che tra una impresa sarda e una trentina ci sia una differenza di quasi il 3percento del costo del denaro - prosegue la Folchetti – e appare assurdo che una azienda della Gallura paghi un finanziamento il 4,43percento in più rispetto a una dell’Alto Adige. In una situazione critica come questa, la Regione dovrebbe intanto adoperarsi per un deciso intervento a sostegno dei “Consorzi Fidi Artigiani”, che conoscono e credono nelle piccole imprese, spesso insediate in territori periferici, e sono gli unici soggetti in grado di accompagnarle. In secondo luogo dovrebbe farsi promotrice di interventi verso le banche, volti ad arginare il grosso problema dell'elevato costo del denaro. Lanciamo un appello ai Consiglieri Regionali - conclude il presidente - affinché nella manovra finanziaria in discussione in questi giorni riconoscano ai Consorzi Fidi le risorse necessarie a rafforzare il capitale di garanzia e non si scordino che tali risorse sono vitali per le piccole imprese sarde».
Nella foto: il presidente Maria Carmela Folchetti
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