ALGHERO - «All'inizio del secondo semestre di un altro anno difficile, sentiamo il dovere di fare il punto sullo stato delle cose e ragionare sui nostri futuri possibili. Valuteremo se le condizioni minime di base per poter proseguire un percorso ormai ben più che decennale siano assicurate. Siamo in tempi calamitosi per le Università italiane e per quelle sarde. Bisogna battersi contro la riduzione delle risorse alla scuola e all'Università, la burocratizzazione, l'applicazione insensata di meccanismi di valutazioni improprie e sbagliate, la proliferazione del precariato senza concrete prospettive».

Così il gruppo di studenti di Architettura di Alghero prepara le nuove azioni ottenute le rpime risposte da Cagliari: bene il finanziamento di 300mila euro ma poche le prospettive senza il riconoscimento della sede decentrata [LEGGI]. «Bisogna tuttavia anche fare la nostra parte - aggiungono - rafforzare i servizi per la didattica, dare ulteriore impulso all'internazionalizzazione, rimodulare l'offerta formativa, costruire delle relazioni forti con Cagliari nell'ottica di una Scuola di Architettura della Sardegna, dentro il Mediterraneo e aperta al mondo, ad approfondire e organizzare le tematiche di ricerca, ad accrescere le attività di servizio al territorio, ad organizzare azioni concrete per favorire l'inserimento professionale dei laureati».

E concludono: «Non sappiamo se, dopo le recenti decisioni, ciò sarà possibile. Di questo parleremo il 2 marzo alle ore 17 con il Magnifico Rettore, il sindaco di Alghero e i sindaci del territorio, i rappresentanti istituzionali, le studentesse e gli studenti».