S.I.
25 febbraio 2015
Province alla canna del gas: 35milioni subito o saltano i bilanci
«Il confronto tra presidenti e commissari delle otto Province sarde evidenzia una difficoltà grave e generale – spiega Alessandra Giudici – che se non sarà risolta dalla Finanziaria produrrà un grave stallo e il drammatico azzeramento dei servizi sinora garantiti»
SASSARI - «Se non interverrà la previsione in Finanziaria regionale di un trasferimento di 34milioni di euro, e se non si realizzeranno spazi finanziari più adeguati, che scongiurino uno sforamento del patto di stabilità che altrimenti si aggira intorno ai 51milioni, le Province sarde non potranno chiudere i bilanci di previsione». L’ultimo appello, mentre il consiglio regionale discute la manovra finanziaria, è del presidente dell’Unione delle Province della Sardegna, Alessandra Giudici. «Il confronto tra presidenti e commissari delle otto Province sarde evidenzia una difficoltà grave e generale – spiega Alessandra Giudici – che se non sarà risolta dalla Finanziaria produrrà un grave stallo e il drammatico azzeramento dei servizi sinora garantiti». Per il presidente dell’Ups non c’è tempo da perdere. «Se si intendono continuare a garantire i servizi essenziali in carico alle Province, dai quali dipende anche il destino delle società partecipate e dei loro dipendenti, è indispensabile trasferire agli enti intermedi le risorse che servono per approvare il bilancio di previsione ».
Quanto sia urgente l’intervento finanziario del consiglio regionale lo conferma anche l’assessore dell’Istruzione della Provincia di Sassari, Rosario Musmeci. «Se non s’inserisce in finanziaria il milione e 400mila euro necessario, assisteremo all’interruzione del servizio di assistenza e trasporto dei disabili da qui alla fine dell'anno scolastico nel Medio Campidano, a Oristano, a Nuoro e a Sassari, e il solo responsabile sarà il consiglio regionale», denuncia Musmeci.
«La cifra è il frutto del rilevamento effettuato dall’assessorato regionale degli Enti locali e dalle Province – spiega l’assessore – dal quale emerge che la dimensione del fabbisogno finanziario complessivo per garantire il servizio per il 2015 in tutta l’isola ammonta a 6milioni di euro». Ma nel volgere di poco tempo «nelle casse delle Province sarde mancheranno i soldi necessari per garantire anche altri servizi essenziali – conclude Alessandra Giudici – oltre all’assistenza scolastica dei disabili, sono a rischio ambiente, sanità pubblica e sicurezza, a iniziare dalle scuole e dalle strade».
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