Mariangela Pala
13 febbraio 2015
Porto Torres, Desini (Cd): per la pesca azioni risolutive
Presso la sala Autogrill Cormorano, il consigliere regionale del Cd, Roberto Desini, ha incontrato i pescatori della marineria locale e del nord Sardegna per discutere del grave stato di crisi del settore
PORTO TORRES - Presso la sala Autogrill Cormorano, il consigliere regionale del Centro democratico, Roberto Desini, ha incontrato i pescatori della marineria locale e del nord Sardegna per discutere del grave stato di crisi del settore, aggravato dai danni causati dai delfini alle reti e al pescato. All’incontro erano presenti il coordinatore del Centro democratico, Angelo Acaccia, e gli ex consiglieri, Franco Pistidda e Angelo Canu, promotori dell’iniziativa. Una convivenza quella tra gli uomini e i mammiferi marini non certo facile: i conflitti d’interesse con i pescatori non sono certo una novità. Gli operatori della piccola pesca ritengono responsabili i delfini di distruggere le reti da pesca, di far fuggire i pesci e di nutrirsi di specie preziose per il commercio.
Desini è il primo firmatario di un emendamento alla Legge finanziaria, con cui viene inserita in aumento la cifra di 200 mila euro per l’anno 2015, da erogare come contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica, e riservati al risarcimento dei danni causati dai delfini alle attrezzature dei pescatori. L’emendamento è stato sottoscritto anche dalla consigliera regionale Anna Maria Busia, sempre del Centro democratico Sardegna, da Daniele Cocco, Francesco Agus, Luca Pizzuto e Eugenio Lai di Sel, Piermario Manca, Augusto Cherchi di Soberania e Indipendentzia e dal Presidente della commissione agricoltura e pesca, Luigi Lotto del Pd.
In commissione regionale al Bilancio la cifra è stata ridotta a 100mila euro. «La discussione in aula della finanziaria avrà inizio mercoledì 18 febbraio – spiega Desini – quindi la partita è ancora aperta ed io sono qui per ascoltare le vostre proposte che prenderò in considerazione». Si parla di grandi numeri, circa trecento famiglie di pescatori solo nel nord Sardegna, e 1300 in tutta l’isola, «mettiamo un primo gradino per porre all’attenzione dell’opinione pubblica e degli addetti ai lavori un problema, che se non adeguatamente affrontato, rischia di compromettere la fonte primaria di sostentamento di numerosi nuclei familiari»ha dichiarato Desini.
Poche le risorse adoperabili nell’ambito del bilancio regionale, ma resta la possibilità di sfruttare i fondi comunitari dell’asse 2007-2013 per la pesca, una parte dei quali non spesi e ancora disponibili, e soprattutto in una fase fondamentale per la programmazione 2014-2020 esiste ancora un’asse interamente da pianificare per progetti inerenti la piccola e grande pesca. Una proposta da inserire nella legge finanziaria regionale, è stata presentata da uno dei membri della Federpesca, Salvatore Amoroso, in riferimento agli indennizzi causati dalla fauna selvatica ai concessionari della pesca. I pescatori intervenuti hanno chiesto di utilizzare i fondi dell’Unione Europea per l’acquisto di nuovi sistemi acustici sperimentati o da testare per tutelare la pesca, una sorta di “Spaventapasseri” sonori capaci di allontanare i delfini nel raggio di 200 metri.
Le risorse ittiche, infatti, stanno diminuendo in mari e oceani del pianeta e uomini e delfini devono spartirsi bottini sempre più scarsi, giungendo in alcuni casi "ai ferri corti". Per tutelare i pescatori l’assessore regionale, Elisabetta Falchi, deputata alle politiche della pesca, nell’ultimo incontro con la categoria, ha dichiarato di aver recentemente finanziato delle ricerche per sviluppare dei deterrenti acustici per tenere a bada i delfini, sistemi subacquei che emettono suoni di frequenza e intensita' variabile. Dopo aver ascoltato gli interventi dei numerosi pescatori presenti, tutti mirati ad evidenziare l’importanza di trovare una soluzione al grave danno economico, e rifiutando il semplice risarcimento, il consigliere regionale Desini ha voluto testimoniare la propria solidarietà e vicinanza alla marineria presente dicendosi disponibile, «ad intraprendere, nei limiti e nelle forme che la legge stabilisce, tutte quelle iniziative necessarie e risolutive a tutela di una categoria di fondamentale importanza per il territorio».
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