M.L.P.C.
13 febbraio 2015
Opere d’arte sarda scomparse Giallo in Regione
Giallo sulle opere d’arte contemporanea sarda scomparse. La Regione dovrà chiarire che fine hanno fatto ben trecento opere, tra dipinti e sculture dei più famosi artisti isolani del ‘900, che non risultano dalle catalogazioni
CAGLIARI – E’ mistero sulle 291 opere d’arte di proprietà della Regione, acquisti o donazioni ricevute, di cui non si hanno più tracce. Dall’aggiornamento del catalogo delle proprietà dell’ente è infatti emerso che alla conta mancano poco meno di 300 pezzi tra quadri, statue e ceramiche dei più importanti e quotati artisti sardi contemporanei. Su tutti Giovanni Ciusa Romagna con una delle sue “Mietitrici”, “Il Banditore di Teulada” di Giuseppe Biasi, tre opere di Maria Lai, ma anche dipinti di Mario Delitala, due sculture di Pinuccio Sciola: insomma artisti che hanno fatto la storia dell’arte della nostra Isola, opere che sono patrimonio di tutti i sardi e non solo.
Il fattaccio è stato messo in luce qualche giorno fa dal quotidiano La Nuova Sardegna che ha pubblicato anche la lista completa delle opere scomparse. La notizia prima di allora non aveva creato grande clamore: era stata inserita come piccola nota alla messa all’asta di beni immobiliari di proprietà della Regione. Ma la falla nella catalogazione era stata scoperta nel 2013 in seguito alla quale i carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio artistico avevano avviato le indagini grazie alle quali erano stati rinvenuti circa 60 pezzi, ritrovati tra il Consiglio regionale, uffici e scantinati.
Resta da vedere dove, ora, giacciono le restanti 291 opere. Si ipotizzano spostamenti senza autorizzazione, prestiti mai restituiti, sviste nella loro conservazione e, nell’ipotesi più inquietante, anche il furto. Le indagini dei carabinieri continuano. Sarebbe un duro colpo per la cultura sarda perché il mistero non riguarda solo i pezzi pregiati in sé in quanto opere d’arte, ma quello che questi dipinti e statue significano e rappresentano per tutti i sardi: un’identità comune da salvaguardare con la massima attenzione, cosa che, purtroppo, non è stata fatta.
Nella foto “La Processione” di Giovanni Ciusa Romagna
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