M.L.P.C.
3 febbraio 2015
Rumore no Grazie di Marina: «No Zedda»
Un primo piccolo passo verso il riconoscimento del reale problema che vivono ogni notte d’estate i residenti del quartiere storico di Marina: il Tar ha condannato il Comune a far rispettare la normativa e a regolamentare la movida notturna cittadina. Parlano il presidente del comitato Marras e l’ex presidente e assessore Marini
CAGLIARI – Il Tar ha dato un piccolo spiraglio di speranza ai residenti del quartiere storico di Marina: è notizia di pochi giorni fa la condanna del Comune di Cagliari per inquinamento acustico che lo obbliga a regolamentare la cosiddetta movida. Da parte dei cittadini abitanti del quartiere, riuniti nel Comitato Rumore no Grazie, un piccolo passo verso il riconoscimento del reale problema che vivono tutte le notti estive dal 2009 a questa parte. Marco Marini, già assessore regionale al Turismo ed ex presidente del comitato ha così commentato: «La grave situazione di invivibilità nel quartiere Marina, soprattutto notturna, era stata portata all’attenzione del Sindaco e della Giunta con oltre cento lettere di denuncia, rimaste tutte senza il pur minimo cenno di riscontro e di disponibilità al confronto e al dialogo. Da ciò l’esigenza obbligata di cercare tutela in giudizio».
Marini continua: «La sentenza mette in luce in modo chiaro che non è solo un dovere ma un obbligo del Sindaco quello di intervenire con tempestività e urgenza e con strumenti idonei per rimuovere le cause che risultano nocive alla salute e alla tutela dell’ambiente». Ora il Sindaco dovrà agire e ha novanta giorni per farlo: deve agire con tempestività e urgenza perché il livello di rumore nel quartiere Marina, certificato dall’Arpas, è di ben quattro volte superiore al limite indicato dal Piano comunale contro l’inquinamento acustico e in certe ore della notte supera persino il limite massimo di rumore ammesso per le aree industriali.
Rincara la dose per Cagliarioggi Enrico Marras, presidente del comitato: «E’ un fatto che noi residenti non veniamo minimamente considerati. La nostra salute viene ignorata. Il Sindaco doveva agire ancora prima che intervenisse il Tar perché la situazione era già chiara da anni. Ora noi speriamo che questo spiraglio che si è aperto porti effettivamente a qualcosa. Il 90 percento delle famiglie che fanno parte del comitato Rumore no Grazie aveva votato per Zedda, sperando in un cambiamento e nell’attenzione verso la cittadinanza, quella che abita il centro storico da generazioni e lo rende vivo e attivo. Ma nessuno di noi alle prossime elezioni ripeterà lo stesso errore».
|