ALGHERO - «Dopo anni di meline e di false promesse da parte di Amministrazioni che non si sono volute assumere l’onere di definire una vicenda delicatissima per i risvolti umani, sociali e soprattutto politici che comportava, siamo veramente soddisfatti nel vedere cancellata una pagina vergognosa per la nostra comunità. I livelli di inquinamento che si sono stratificati negli anni a causa delle attività svolte dalla comunità rom, spesso opera di pochi soggetti e non di tutti gli occupanti del campo, avvallata da una gestione colpevolmente cieca da parte del mondo politico nel suo insieme e da parte delle autorità preposte al controllo, che hanno gestito quel luogo quasi fosse una zona franca, rappresentavano un elemento di vergogna per una intera collettività che finalmente, oggi, ha avuto un epilogo».
Grande soddisfazione da parte dei residenti della città di fondazione giuliana di Fertilia all'indomani della chiusura del ghetto rom abusivo nella pineta dell'Arenosu [
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CONFERENZA STAMPA]. Nelle parole del presidente del Comitato di quartiere, Luciano Solinas, la grandezza e l'importanza di uno sgombero sempre promesso ma mai attuato. Così i cittadini di Fertilia si tolgono qualche sassolino dalle scarpe e ripercorrendo decenni di colpevole menefreghismo e immobilismo amministrativo sottolineano come «a pagare il conto delle “meline” messe in atto da varie amministrazioni, guidate da sindaci ed assessori di tutti i colori politici, sono stati soprattutto i bambini nati e vissuti in condizioni di degrado indicibili, nel silenzio e nell’indifferenza generale». La comunità di Fertilia, da sempre estremamente tollerante ed accogliente, ha forse pagato lo scotto della sua capacità inclusiva, dando l’idea di poter sopportare tutto e forse più - rincara la dose Solinas: «Oggi finalmente, siamo a rendere il nostro ringraziamento ad un'amministrazione che ha preso da subito in mano il problema, senza badare alle pur comprensibili critiche che sono figlie di una guerra tra poveri nella quale si dà a queste famiglie, che per la verità non possono dire di aver mantenuto sempre comportamenti in linea con le norme scritte e non scritte del convivere civile, un alloggio, negato dalla crisi economica a famiglie che invece hanno sempre rispettato le leggi del nostro paese».
«Una scelta difficile che, però, noi ci sentiamo di condividere in toto perché ha avuto la lungimiranza di non limitarsi a “spostare” il problema, ma ha avuto l’orizzonte umano di voler provare a risolverlo. In questo momento ci sentiamo quindi di essere vicini al Sindaco Mario Bruno - precisano da Fertilia - grati per il coraggio che è degno di un amministratore pubblico di alto profilo, sapendo che forse questa scelta gli porterà più critiche che consensi. Siamo sicuri che questa sia l’unica soluzione possibile in questo momento, e ci auguriamo che lo sgombero non sia l’epilogo della situazione, ma il primo passo per la riqualificazione e la messa in sicurezza di un’intera area che è stata devastata da anni di incuria, degrado e vergognoso abbandono da parte di tutti, indistintamente».
Oggi il nostro Comitato, che spesso in solitudine ha gridato allo scandalo, sollecitando costantemente interventi da parte delle forze dell’ordine che non sempre sono riuscite a scongiurare episodi di grave pericolo per tutti, può quindi essere soddisfatto per un primo grande passo avanti nella direzione auspicata, precisano i residenti di Fertilia. «Grazie quindi signor Sindaco, per aver ascoltato il nostro appello e per aver interrotto una stagione di vergognosa speculazione politica che per quasi trent’anni è stata giocata sulle spalle dei cittadini di Fertilia, dei bambini e delle donne che hanno vissuto all’interno di quel “campo”, che richiama a pagine vergognose della storia europea, da parte di quanti oggi provano, in modo veramente penoso, a cavalcare la comprensibile rabbia di molti nostri concittadini messi alla porta dalla crisi economica e da una politica che ha letteralmente dimenticato il suo ruolo, aiutare gli ultimi e creare una società più giusta» conclude la nota del Comitato di quartiere di Fertilia.
Nella foto: le ruspe nel campo rom di Alghero